Attività produttive: le chiusure delle aziende sono definitive, le aperture temporanee

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Caputo: "Occorrono interventi straordinari". E' paralisi agricoltura

MONREALE, 15 maggio – E' maggiore il numero delle aziende che aprono, rispetto a quelle che chiudono, ma nessuno si faccia ingannare: le chiusure sono definitive, le aperture, invece, provvisorie e durano soltanto sei-otto mesi".

La afferma il deputato regionale Salvino Caputo, che da vicepresidente della commissione Attività produttive dell'Ars ha avviato in confronto con gli assessori regionali alle Politiche Agricole Dario Cartabellotta e alle Attività Produttive, Linda Vancheri per valutare gli interventi di natura straordinaria a sostegno del tessuto produttivo siciliano.

"Nel 2012 37 attività commerciali sono state dichiarate cessate - dice Caputo, che oggi ha reso noto uno studio effettuato dalla sua Commissione - e 88 le nuove aperture registrate. Nel 2013 sono 18 le attività che hanno dichiarato la chiusura mentre 32 le nuove aperture. Mentre per l'agricoltura negli ultimi 4 anni non si sono registrate aperture di nuove. aziende agricole o zootecniche, mentre giungono agli uffici comunali soltanto dichiarazioni di inizio attività di coltivazioni di terreni agricoli da parte di singoli operatori agricoli.

Ho confrontato i dati resi pubblici in questi due anni da istituti di ricerca sullo stato della economia in Sicilia e in particolare nel nostro territorio – prosegue il parlamentare regionale – Se a prima visto il dato tra aperture e chiusure nel settore commerciale può essere positivo, si tratta di in dato falsato perché mentre sono in aumento le chiusure definitive le aperture durano per un arco di sei otto mesi e poi chiudono. Tentativi di creare lavoro per soggetti disoccupati che non riescono a tenete il mercato commerciale. Il dato più preoccupante - continua Salvino Caputo - è dato dalla assenza di nuovi avvii di aziende agricole . La ultima risale a quattro anni fa. Segno di una totale paralisi del comparto agricolo e zootecnico appena sostituito da denuncie di singole attività individuali. Per tacere dell'edilizia che ha registrato un calo impressionante in tuta la Sicilia e quindi a Monreale.

Oltre ad analizzare questa crisi dei settori produttivi che investono la economia Monreale servono provvedimenti straordinari e investimenti a sostegno delle imprese oltre che il rilancio del piano regolatore generale. Anche la mancata approvazione del centro commerciale naturale ha influito sensibilmente sulla crisi commerciale. Per questo ho chiesto agli assessori competenti nei due settori produttivi di valutare un piano di interventi – conclude – di carattere straordinario quali incentivi per le imprese commerciali e per la valorizzazione della agricoltura. Senza questi interventi si rischia il totale collasso economico".