Crediamo nelle istituzioni come ci hanno insegnato i nostri eroi caduti. IL VIDEO

Parlano Cosimo Basile ed Antonino D'Aleo, fratelli di Emanuele e Mario

MONREALE, 13 giugno - Avere fiducia nelle istituzioni e negli uomini che le rappresentano con il loro impegno quotidiano, ma soprattutto tenere vivo nella memoria il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per l'affermazione della legalità.

E' questo in sintesi il messaggio che Cosimo Basile ed Antonino D'Aleo, fratelli dei capitani Emanuele e Mario, sentono di lasciare alla città di Monreale. Una città che, fortunatamente, non ha mai dimenticato il significato importante dell'opera svolta dai due ufficiali, che prima degli altri avevano compreso la portata dei traffici illeciti di Cosa Nostra e che probabilmente proprio per questo furono eliminati.

"Mio fratello mise le mani dove non doveva metterle - afferma ai nostri microfoni Antonino D'Aleo, che oggi è Questore a Mantova - aveva toccato o stava per toccare qualcosa che arrecava grave pregiudizio all'organizzazione mafiosa. Ci sentivamo spesso telefonicamente e mi raccontava delle sue difficoltà nella sue esperienza di capitano dei carabinieri di Monreale. Era un esempio per tutti per la sua determinazione".

"Emanuele e Mario - ha detto dal canto suo, il generale dell'esercito in congedo, Cosimo Basile, fratello di Emanuele - erano un esempio di vita per tutti. Il mio invito è quello di non avere mai paura, di agire con coraggio e determinazione e credere con fermezza e convinzione nelle istituzioni e nelle regole del nostro Stato e negli uomini che le rappresentano e le servono giornalmente. Vivere liberi dal timore è la prima forma di libertà".