Chiusura dell'ufficio postale di San Martino, interviene il Prefetto

L'azienda si scusa con il Comune, ora chiederà un incontro col sindaco

PALERMO, 13 settembre - Sarà il Prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo ad occuparsi della questione della chiusura dell'ufficio postale di San Martino delle Scale. A manifestare l'intenzione di coordinare la vicenda è stata la stessa Cannizzo nel corso di un vertice che si è tenuto ieri sera a Villa Whitaker.

All'incontro ha partecipato pure il sindaco Filippo Di Matteo, che ha esposto al Prefetto la complessa situazione dell'ufficio postale della frazione, chiusa da ieri con un semplice cartello che avvisava l'utenza. "Ho esposto la situazione al Prefetto - ha detto Di Matteo a Monreale News - sottolineando il comportamento scorretto di Poste Italiane, ma soprattutto ribadendo la necessità di non togliere lo sportello di San Martino, cosa che crea disagi ad un'utenza di più di quattromila abitanti". Oggi stesso la titolare della Prefettura si occuperà della vicenda, sentendo la posizione di Poste Italiane. Frattanto, si prospettano grossi disagi per l'utenza, che per l'immediato si è vista trasportare le proprie pratiche a Pioppo, ad una distanza di circa dieci chilometri, dove, peraltro, in attesa dell'apertura del nuovo sportello, la situazione non è affatto rosea.

L'ente ha fatto sapere di essere stata costretta a chiudere lo sportello di San Martino a causa della necessità di effettuare "lavori urgenti ed indifferibili" alla struttura che ospita l'ufficio. Pare ci siano alcune infiltrazioni di umidità, con interessamento dell'intonaco. Chiudere lo sportello, quindi, avrebbe un significato di sicurezza. L'azienda, inoltre ha sottolineato di essersi scusata con l'amministrazione comunale per non aver comunicato preventivamente la volontà di chiudere lo sportello. Nei prossimi giorni - afferma la responsabile della Comunicazione di Poste Italiane, Maria Grazia Lala - chiederemo un incontro col sindaco per individuare la soluzione più idonea. Va da sè, comunque, che è anche interesse dell'azienda concludere nel più breve tempo possibile gli interventi che erano urgentissimi e sui quali non c'era la possibilità di rinviare".