Un anno fa l'incidente a Maurizio Schiera, la vedova: "Tirare avanti è dura"

La donna per un anno lavorerà alla cooperativa "Nido d'Argento"

MONREALE, 15 gennaio - Se ne è andato un anno fa come oggi, mentre stava per recarsi al cimitero per seppellire suo padre, morto qualche giorno prima, lasciando la giovane moglie e tre figli in tenera età. A toglierlo all'affetto dei suoi cari un tragico incidente, sulla cui dinamica e sulle cui responsabilità ancora ci sono delle indagini.

Un impatto tra il suo Ktm ed una Panda, che purtroppo non gli lasciò scampo. Maurizio Schiera, dipendente precario del Comune, come abbiamo scritto un anno fa, era un ragazzo al quale tutti volevano bene. Mite di carattere, aveva un sorriso per tutti e col sorriso affrontava le difficoltà della sua vita, facendo tutto per la sua famiglia, che adorava.

Da quel tragico 15 gennaio 2013, ci vuol poco ad immaginarlo, per la moglie Nicoletta e per i suoi tre figli Ylenia, Antonino e Marta, la vita è stata stravolta. Tanto per il vuoto lasciato dalla scomparsa improvvisa di un uomo di 43 anni, nel pieno del suo vigore, quanto, purtroppo, perchè le difficoltà economiche non hanno tardato ad arrivare.

"Sono stati mesi difficili - racconta la moglie, 41 anni - caratterizzati dal dolore e dalla difficoltà ad andare avanti. Fortunatamente, dallo scorso mese di novembre e per la durata di un anno, lavoro presso la cooperativa "Nido d'Argento", grazie all'interessamento del sindaco Filippo Di Matteo e dell'assessore Lia Giangreco, anche se lo stipendio non è granchè, ma è sempre meglio di niente. In questo modo tirare sù tre figli che vanno a scuola è veramente dura".

Fortunatamente la famiglia Schiera è una famiglia unita e di fronte alle difficoltà ha saputo far fronte comune ed affrontare alla meglio le tante difficoltà. Maurizio non è stato affatto dimenticato (oggi pomeriggio alle 17,30 sarà celebrata una messa di suffragio) ed ogni domenica la famiglia va a trovarlo al cimitero. Tra l'altro, come molti passando dal punto dove avvenne l'incidente fatale avranno notato, su quel luogo campeggia un grosso lenzuolo che ne ricorda la memoria ed inoltre è stata posta una lapide. Da qualche tempo, però, non si sa bene per quale motivo, questa ha subìto qualche danneggiamento. Un fatto che ha addolorato ancora di più i familiari.

Per farsi aiutare la famiglia ha aderito all'associazione "Angeli della strada", che si occupa di sostegno alle vittime degli incidenti stradali. "Non vogliamo vendetta, ma giustizia" conclude Nicoletta. Speriamo che qualcuno, al più presto, possa dargliela.