"Il Comune non paga? Saremo costretti a raddoppiare le tariffe"

Parla Giovanni Ferro, presidente dell'acquedotto consortile Biviere

MONREALE, 22 maggio – Se il Comune canta vittoria per la sentenza del tribunale di Palermo che "abbona" gli oltre 288 mila euro relativi al pagamento delle quote partecipative al consorzio Biviere, non altrettanto potranno fare, probabilmente, gli utenti del consorzio stesso.

Venendo meno una cifra così cospicua, infatti, con ogni probabilità l'acquedotto consortile sarà costretto a raddoppiare le tariffe, infliggendo, pertanto, una vera e propria mazzata, in un momento di crisi così grossa, a circa mille famiglie, per lo più residenti delle zone di Aquino, Villaciambra e Borgo Molara. Per dare subito l'esatta dimensione della situazione, è probabile che la tariffa per gli utenti del consorzio passi dagli attuali 0,60 euro a metro cubo ad oltre un euro.
Di più: se fino ad ora l'acquedotto pensava di investire sul territorio allargando gli ambiti della propria rete idrica, adesso, verosimilmente, sarà costretto a ridimensionare i propri obiettivi strategici.

Di questo è convinto il presidente del Biviere, Giovanni Ferro ex vicesindaco di Palermo, ai tempi delle precedente amministrazione Orlando. "È evidente – afferma a Monreale News – che questa sentenza per l'acquedotto costituisce un grosso problema e comporterà conseguenze molto pesanti soprattutto per gli utenti. Dal 2010 ad oggi non abbiamo mai aumentato le tariffe, per non incidere sulle tasche della famiglie, ma è chiaro che alla luce di questa novità saremo costretti a farlo.

Mi sfuggono, pertanto, i motivi di questo compiacimento del sindaco, dal momento che le conseguenze ricadranno sui cittadini, in gran parte monrealesi. Il Comune di Palermo ha sempre onorato il pagamento delle quote partecipative, quello di Monreale, pur avendone sempre riconosciuto la legittimità, non ha agito di conseguenza, non pagando le quote che avrebbe dovuto pagare. Siamo stati costretti, quindi, a mandare un atto ingiuntivo, che si è risolto a nostro sfavore per motivi che non comprendo e che adesso valuteremo. Appello alla sentenza? È probabile, ma prima dovremo comprendere le motivazioni che hanno portato il Tribunale civile di Palermo a pronunciarsi in questo modo".