"Con me il piano regolatore vide la luce, con Caputo e Di Matteo no"

Toti Gullo: "Parliamo di fatti incontrovertibili che hanno fatto la storia"

MONRAEALE, 9 agosto - "In questo lungo dibattito che riguarda la storia del piano regolatore generale c'è un fatto chiaro ed incontrovertibile: e cioè che durante la mia amministrazione il documento vide la luce e fu inviato a Genio civile per le valutazioni di rito, durante quelle precedenti e successive no".

Aggiunge un altro tassello al dibattito attorno alla vicenda Prg, peraltro da lui stesso aperto in Consiglio comunale, Toti Gullo, ex sindaco di Monreale, adesso consigliere comunale di Alternativa Civica, dopo l'invito formulato da Salvino Caputo, suo predecessore, che aveva invitato l'autorità giudiziaria a concentrare l'attenzione sul quinquennio 2004-2009, quello, appunto, della gestione Gullo.

"Ritengo - è il duro intervento di Toti Gullo - che non sia il caso di aprire un confronto con Caputo, la cui parabola politica discendente è testimoniata dal fatto di non essere riuscito a far eleggere il fratello alle recenti amministrative. Se questo avverrà, sarà soltanto in un'aula di tribunale, dove peraltro sono già stato assolto da una querela perchè le mie dichiarazioni non costituivano reato.

Il fatto che la mia amministrazione abbia inviato il piano regolatore al Genio Civile per le valutazioni conseguenziali è storia - aggiunge Gullo - così come è storia, e non chiacchiere, che l'amministrazione Di Matteo-Caputo lo abbia immediatamente ritirato e poi abbandonato. Quanto alla nomina assessoriale di Giuseppe Traina - conclude l'ex sindaco - ritengo che sia un atto di perfetta trasparenza e correttezza nel segno della continuità, perchè riguardava un funzionario della Regione, già conoscitore della materia, la cui opera a Monreale era cominciata ben prima della mia elezione a sindaco".