Cres in liquidazione, l'Ugl: "Ci hanno lasciati in mutande"

Il segretario provinciale, Crocetta Tona: "Non possiamo chiedere nemmeno la mobilità"

MONREALE, 13 febbraio - «Dovremo ricorrere al fondo di garanzia dell'Inps per recuperare il TFR e una piccolissima parte di quanto dovuto. Al momento, però, ci hanno lasciati completamente in mutande ».

Anche l’Ugl interviene sulla questione della messa in liquidazione del Cres. Il sindacato fa sentire la sua voce con una nota a firma del segretario provinciale, Crocetta Tona. «Questo accade – scrive l’Ugl – nella Sicilia del Governatore Lombardo dove per migliaia di lavoratori si trova sempre e comunque uno strapuntino. E nell'indifferenza quasi totale dei mezzi di comunicazione. E noi, essendo meno di 50 dipendenti, non abbiamo diritto nemmeno alla mobilità. Siamo pochi e non blocchiamo le strade, non svuotiamo i cassonetti e non incendiamo la spazzatura. Ma siamo elettori e abbiamo famiglie ed amici che sono anche loro elettori».

La Tona sostiene che per i lavoratori ci sarebbe stata la possibilità della cosiddetta CIG integrata, vale a dire La “cassa integrazione guadagni”, cioè è un istituto previsto dalla legge italiana, consistente in una prestazione economica (erogata dall'Inps) in favore dei lavoratori sospesi dall'obbligo di eseguire la prestazione lavorativa o che lavorano a orario ridotto.

Tale soluzione, però, come sostiene la sindacalista, prospettata da liquidatore, non sarebbe stata accettata dal Comune e dall’Università di Palermo, gli Enti di riferimento del Cres.

«Mi dispiacerebbe moltissimo - conclude Crocetta Tona - se questa nostra vicenda dovesse costituire l'ennesima freccia televisiva nell'arco del signor Santoro o che venga utilizzata nelle prossime campagne elettorali siciliane da esponenti dell'opposizione a cui, obtorto collo, dovrò dare il mio appoggio e sostegno».