Il "baratto amministrativo" per chi non può pagare i tributi comunali

Il gruppo "CambiAmo Monreale" sollecita l'amministrazione Capizzi

MONREALE, 10 settembre – Il Comune dia la possibilità a chi versa in condizioni di disagio economico di fornire la propria opera lavorativa al posto di pagare le imposte comunali così come rende possibile la legge “Sblocca Italia”, secondo il cosiddetto “baratto amministrativo”.

A richiedere l’applicazione di un principio sancito dall’articolo 24 della legge 164/14 (meglio nota come Sblocca Italia) sono i componenti del gruppo consiliare “CambiAmo Monreale”, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano, che sollecitano l’amministrazione comunale ad inprendere questa strada ritenuta di forte impatto sociale.
Il “baratto amministrativo”, per chi non lo sapesse, consiste sostanzialmente in una procedura mediante la quale, ogni cittadino, singolo o associato, che versi in situazione di debito tributario a causa di comprovato disagio economico (attestato da certificazione ISEE) tale da non potere pagare le imposte comunali (IMU, TARI, TASI ecc..) può chiedere il saldo del suo debito o uno sconto di esso mediante la prestazione della propria opera per finalità collettive ( pulizia di aree verdi, strade, piazze, azioni di decoro urbano, uso e riuso di materiali ecc...).

“Questa nostra proposta – aggiungono Guzzo e Giuliano – rappresenta una forma di intervento sociale che consente di ridare dignità a chi si trova in una situazione di difficoltà economica. Si consente, infatti, a questi soggetti, singoli o associati, la possibilità di mettersi a disposizione della comunità, di sentirsi utili a se stessi e agli altri e di recuperare oltre che i loro debiti tributari anche di recuperare aree del loro territorio. Consente anche al Comune – proseguono i due consiglieri – di avere risorse per effettuare interventi che, a causa dei tagli statali, sono di difficile attuazione così che, le numerose problematiche che attanagliano il nostro territorio quotidianamente possano trovare soluzione a costi più ridotti e sostenibili.

Confidiamo, pertanto – concludono – nel buon senso della amministrazione, nel volere approvare questa nostra proposta e nel voler predisporre la relativa regolamentazione senza la quale, non può attuarsi questo, a nostro avviso, valido strumento per la promozione sociale e del territorio oltre che ottimale strumento di recupero di crediti che, diversamente, non potrebbero trovare solvibilità”.