Lo Biondo: "Più di un milione e mezzo di debiti fuori bilancio"
"Vogliamo una rottura col passato"
MONREALE, 13 aprile – “1.507.640,56 euro. A tanto ammonta la somma complessiva delle delibere per debiti fuori bilancio approvati dall’amministrazione dal luglio
E' il caso delle quote associative per gli anni 2003-2004 e 2009-2010 non versate al Consorzio Sviluppo e Legalità, le quote condominiali non versate, i canoni di locazione dove insistono gli uffici del Comune e le scuole materne ed elementari. Ma ancora spese per consulenze tecniche su progetti mai realizzati dall'amministrazione.
E così, per pagare soprattutto tutti i debiti fuori bilancio e la voragine dell'Ato rifiuti, il centrodestra decide di aumentare la Tarsu, l'acqua, la cosap. Decisione tra l'altro illegittima poiché è stata la giunta a deliberare l'aumento delle tariffe, quando invece è competenza del consiglio comunale. Fatto anche stabilito dal Tar Sicilia quando il comune di Palermo aveva aumentato la Tarsu con una delibera di giunta".
E così tra i debiti approvati in consiglio dal centrodestra, figurano: 9.218, euro per il mancato pagamento, dal 1 giugno 2000 al 31 agosto 2004, dell'affitto dei locali dell'autoparco di Grisì; 42.000 euro per competenze tecniche per progettazione impianti fotovoltaici nelle scuole elementari 63.927 euro per la progettazione e ristrutturazione del Palazzo Comunale 604.683 euro per somme non pagate all'AMAT nei periodi 2003/2004; 4.120 euro per quote condominiali non versate dal 1999 al 2001; 1.318,69 euro per spese di recinzione del pozzo Boarra.
Noi pretendiamo una rottura col passato e con questo modo di amministrare. Ma la sensazione è che non ve ne sia intenzione. E lo dimostra il numero dei debiti da loro approvati di fronte all'aumento delle tasse locali e ai ripetuti tentativi di assegnare posizioni organizzative nonostante i pareri contrari tecnici ed economici. Posizioni che inevitabilmente verrebbero a configurarsi come nuovi debiti fuori bilancio. Ma se dovessero procedere con le posizioni organizzative inevitabilmente chiameremo in causa la Corte dei Conti ".