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Abbiamo un bel gruppo consiliare, ma nessuno pensi di farsi la campagna elettorale alle spalle dei monrealesi

Antonio Rubino

Dieci domande ad Antonio Rubino, commissario cittadino del Pd

MONREALE, 17 aprile – Un lavoro paziente, che va avanti ormai da quasi tre mesi. Un lavoro che ha visto il tempo della semina e che adesso, spera che arrivi quello del raccolto. È quello di Antonio Rubino, componente della segreteria regionale del Pd, che il partito ha inviato a Monreale da commissario cittadino per cercare di mettere assieme una compagine caratterizzata da diverse fazioni, che hanno portato paradossalmente una parte del partito in maggioranza, al fianco del sindaco Piero Capizzi, un’altra a fare opposizione in Consiglio comunale.

Con lui abbiamo parlato della delicata situazione del partito che rischia di fare da zavorra all’azione amministrativa dell’amministrazione Capizzi e quindi, in ultima analisi, a tutta la città di Monreale. A lui abbiamo rivolto dieci domande.

L’aver ricompattato il gruppo consiliare è un’operazione che può considerarsi duratura o dobbiamo aspettarci altri mal di pancia ed altri frazionamenti a breve?
"Duratura, certamente duratura. Considero la riunificazione del gruppo consiliare un passo in avanti verso la pacificazione del PD di Monreale. Questo è stato possibile grazie al senso di responsabilità dei consiglieri e dei due capigruppo uscenti. Negli incontri periodici mi sono accorto che c'è un bellissimo gruppo consiliare, fatto di amici e compagni che hanno passione politica e competenze da spendere per la propria comunità. Un'ulteriore spaccatura non sarebbe compresa".

L’idea del Pd è sempre quella di sostenere l’amministrazione Capizzi o un clamoroso cambio di direzione può essere ancora dietro l’angolo come sembrava qualche mese fa.
"L'assemblea degli iscritti ha votato il sostegno a Capizzi. Su questa strada ho l'obbligo di muovermi. Peraltro, come detto altre volte, Capizzi è stato eletto col contributo fondamentale del Pd ed il partito ha il dovere di provare a governare fino alla fine". 

Non teme che questo clima di litigiosità che si respira in casa Pd a Monreale nuoccia al partito nell’opinione della gente, come dimostra l’emorragia di tesserati?
"Certamente. Ma da quando sono stato nominato è ripreso il dialogo dentro il partito. Abbiamo fatto diverse riunioni e percepisco un clima diverso, più sereno. Di questo sono contento. A volte serve restituire un luogo dove discutere per evitare che sia la 'piazza' la sede del dibattito". 

Ci sono delle responsabilità di Capizzi in questo rapporto tormentato tra il Pd e l’amministrazione comunale?
"In questo genere di situazioni la colpa non è mai di uno solo degli attori. Le incomprensioni fra il sindaco e pezzi fondamentali del Pd hanno creato una disarmonia che dobbiamo provare a superare".

Su quali logiche verrà effettuato il turnover in giunta, se verrà effettuato? Conterà la meritocrazia o ci sarà da fare i conti con la “geografia” interna del Pd per accontentare le varie aree?
"Le prime cose che abbiamo il dovere di garantire al sindaco sono la maggioranza e la stabilità dei numeri in consiglio. Spero di poter fare una delegazione che concili i numeri con la 'politica' o meglio col profilo politico degli assessori".

Quanto pesa su un’eventuale composizione della nuova giunta l’approssimarsi della tornata elettorale delle Regionali?
"Per quanto mi riguarda meno di niente. Chi pensa di farsi la campagna elettorale sulle spalle dei monrealesi sbaglia e anche di grosso. Gli assessori non sono 'collettori di voti', ma amministratori che hanno il dovere di dare risposte ai cittadini. La più grande forza politica del paese non può permettersi giochini da prima repubblica".

La delegazione assessoriale che sarà presentata a Capizzi avrà l’avallo concreto del gruppo consiliare o sarà il frutto di una decisione commissariale?
"Mi auguro di avere il sostegno di tutti i consiglieri comunali. Nonostante non sia obbligato, sto cercando di fare scelte partecipate. Ma anche qui sia chiaro: nessuno pensi di costruire, fuori dalle sedi del Pd, schemi e schemini senz'anima. O siamo in grado di raccontare le nostre scelte o avremo fallito sul nascere".

Se dovesse nascere il “Capizzi ter” quali saranno le priorità sulle quali puntare?
"Il programma del sindaco è il programma del Pd. Faremo un tagliando sulle cose fatte e scriveremo un programma di fine mandato". 

Superata la fase della composizione della giunta, quanto ci sarà da lavorare poi per ridare al partito locale gli organismi dirigenti?
"Spero entro l'estate di restituire al Pd di Monreale il suo gruppo dirigente".

È verisimile concludere questa operazione prima delle vacanze estive o ci sarà da attendere l’autunno?
"Diciamo che le vacanze estive le organizzerà il nuovo segretario".