Piano regolatore al palo? La giunta di cui Caputo faceva parte lo ritirò dal Genio Civile

Il sindaco Piero Capizzi replica alle dichiarazioni dell’esponente di “Noi con Salvini”

MONREALE, 12 maggio – “Appare davvero singolare che l’ex onorevole Caputo, stimato avvocato ed ex amministratore di questa città per ben due legislature si lasci andare a dichiarazioni così grossolanamente campate in aria in merito alla redazione del Piano Regolatore Generale”.

Ad affermarlo è il sindaco di Monreale, Piero Capizzi, che replica alle esternazioni lanciate due giorni fa da Salvino Caputo, che, nell’attribuire, la mancata approvazione del documento alla litigiosità della maggioranza che sostiene l’azione del sindaco, parlava di “incapacità amministrativa”.

Nella sua invettiva, inoltre, Caputo, puntava l’attenzione sulla recente nomina di un ennesimo commissario ad acta da parte della Regione, ma soprattutto lamentava il fatto che, di fronte a questo stato di fatto, il comune, nel frattempo procedeva alle demolizioni.
Vorrei ricordare all’avvocato Caputo – afferma Capizzi – che l’amministrazione della quale lo stesso era assessore si premurò di ritirare il documento dal Genio Civile, al quale era stato inviato dall’amministrazione procedente, bloccando di fatto l’iter e non riuscendo poi a mandarlo in porto. Questa amministrazione, invece, ha ricreato un ufficio apposito che lavora per questo, nel tentativo di recuperare il tempo perduto, individuando un’area precisa che si occupa del Piano Regolatore, guidata dall’architetto Nicolò Cangemi.

Sulla comunicazione al Consiglio, inoltre, dico che sarà effettuata quando ne ravviseremo la necessità, in ossequio al principio di trasparenza al quale non ci siamo mai sottratti e non perché ce lo chiede l’avvocato Caputo, senza, peraltro, averne alcun titolo.
Mi pare appena il caso di rimarcare, poi – aggiunge il primo cittadino – così come Caputo sa perfettamente, che i provvedimenti di demolizione non sono il frutto dell’improvvisazione estemporanea voluta da un’amministrazione comunale, ma sono espressamente previsti dalla legge quando si è in presenza di palesi e gravi violazioni. Prodursi in esternazioni come quella dell’avvocato Caputo, quindi – conclude Capizzi – non rende certo merito a chi se ne rende autore”.