Rifiuti: Monreale non ricorre alla delega per pagare gli stipendi dei lavoratori Ato

I fondi comunali confluiranno nel conto del commissario 

MONREALE, 27 maggio - La vicenda Ato rifiuti somiglia sempre più ad una telenovela. Ieri, si è consumato l’ultimo colpo di scena: Monreale ha deciso di non ricorrere alla delega per pagare lo stipendio ai lavoratori che operano sul proprio territorio comunale, nonostante il via libera da parte dei commissari liquidatori.

Dopo ripetuti incontri, è stato trovato l’escamotage giuridico per ottenere la quadratura del cerchio: Il commissario “ad acta” Vincenzo Vivona pagherà i lavoratori distaccati presso quei comuni che versano la quota mensile. Del resto non è stato inventato nulla di nuovo, dal momento che si è messa in atto una delle prerogative contenute nel decreto di nomina del commissario.

La soluzione ha il duplice vantaggio di superare le diffidenze sindacali ed evitare le farraginosità di un procedimento che avrebbe finito con il parcellizzare i trattamenti economici dei dipendenti. Soltanto Corleone ha deciso di ricorrere alla delega, verserà il solo stipendio, al netto degli oneri previdenziali e fiscali, agli operatori ecologici e la quota-parte degli amministrativi all’Ato.

Il sindaco di Monreale Filippo Di Matteo ha già dato mandato agli uffici competenti di trasferire sul conto del commissario Vivona, creato ad hoc, la cifra dovuta per il pagamento della mensilità di aprile. Sulla stessa falsariga si stanno muovendo i comuni di Altofonte e Piana degli Albanesi.

“Stiamo cominciando – ha detto Roberto Terzo, uno dei commissari liquidatori – a pagare, sulla base delle quote che i comuni hanno versato, senza ricorrere alla delega di pagamento, tranne che per Corleone che ne ha fatto esplicita richiesta”.

Come se non ce ne fosse già abbastanza, al più presto potrebbero arrivare anche i commissari, mandati dalla Regione, in quei comuni inadempienti nei confronti degli obblighi societari. Le diffide sono già state notificate e se i comuni continueranno a non pagare l’Ato scatteranno i poteri sostitutivi. Sembra che fra i soci della società Alto Belice ambiente si salverebbero soltanto due piccoli comuni, fra cui Contessa Entellina, in regola con i versamenti. Per gli altri quindici non vi sarebbero altre alternative.

Nel concreto, qualora il commissario s’insediasse cercherebbe nelle casse comunali le risorse finanziarie necessarie a pagare l’Ato. Se non le trovasse invierebbe una relazione negativa in assessorato, a quel punto la palla passerebbe alla Regione.