Per mancanza di fondi rischia la chiusura il Consorzio "Sviluppo e Legalità"

Caputo: "A rischio i posti di lavoro"

MONREALE, 7 ottobre - Dopo tanti anni di lavoro e di sacrifici nella lotta alla mafia e soprattutto nella gestione dei beni confiscati che sono diventati aziende produttive rischia di chiudere il Consorzio Sviluppo e Legalità per mancanza di fondi.

A lanciare l’allarme è il presidente del Consorzio Salvatore Graffato che polemizza contro il Governo Regionale ed in particolar modo con l’assessore Caterina Chinnici che ha totalmente azzerato i finanziamenti regionali previsti per i consorzi, destinando tutti i fondi alle Unioni dei Comuni

Nei beni confiscati oggi vi lavorano centinaia di giovani che producono dai semi della legalità, prodotti agricoli esportati in tutto il mondo. Il consorzio “Sviluppo e Legalità” è composto da otto comuni dell’Alto Belice Corleonese, fra i quali: Monreale, San Cipirello, Roccamena, San Giuseppe Jato, Corleone, Camporeale, Piana degli Albanesi e Altofonte. Fu costituito nel 2000 per volontà dell’allora prefetto Renato Profili.

Ad appoggiare le esternazioni di Graffato è intervenuto il presidente della commissione Attività Produttive Salvino Caputo, che è anche assessore ai Beni Confiscati a Monreale dove si sta portando avanti insieme al Comune di Roccamena un progetto per la gestione del caseificio confiscato a Bommarito, dove lavoreranno più di 32 giovani che rischia di fallire con la chiusura del Consorzio che sta gestendo tutte le fasi della costituzione della cooperativa. “Mi stupisce che l’assessore Chinnici che è molto sensibile alle tematiche che riguardano la lotta alla mafia – ha dichiarato Caputo – escluda dalla graduatoria dei finanziamenti il Consorzio “Sviluppo e Legalità” che è stato il primo progetto diventato un modello pilota del Ministero dell’Interno”. Caputo, intanto ha chiesto un incontro al presidente Lombardo per esporre la situazione.