Per mancanza di fondi rischia la chiusura il Consorzio "Sviluppo e Legalità"
Caputo: "A rischio i posti di lavoro"
MONREALE, 7 ottobre - Dopo tanti anni di lavoro e di sacrifici nella lotta alla mafia e soprattutto nella gestione dei beni confiscati che sono diventati aziende produttive rischia di chiudere il Consorzio Sviluppo e Legalità per mancanza di fondi.
A lanciare l’allarme è il presidente del Consorzio Salvatore Graffato che polemizza contro il Governo Regionale ed in particolar modo con l’assessore Caterina Chinnici che ha totalmente azzerato i finanziamenti regionali previsti per i consorzi, destinando tutti i fondi alle Unioni dei Comuni
Nei beni confiscati oggi vi lavorano centinaia di giovani che producono dai semi della legalità, prodotti agricoli esportati in tutto il mondo. Il consorzio “Sviluppo e Legalità” è composto da otto comuni dell’Alto Belice Corleonese, fra i quali: Monreale, San Cipirello, Roccamena, San Giuseppe Jato, Corleone, Camporeale, Piana degli Albanesi e Altofonte. Fu costituito nel 2000 per volontà dell’allora prefetto Renato Profili.
Ad appoggiare le esternazioni di Graffato è intervenuto il presidente della commissione Attività Produttive