Un terzo dell’amministrazione Arcidiacono è trascorso: occorre fare il tagliando

Riceviamo e pubblichiamo...

L’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Arcidacono si accinge a raggiungere il traguardo di un terzo del proprio mandato.

Aldilà dei giudizi che ogni cittadino monrealese possa aver maturato sull’operato della Giunta, va riconosciuto che l’attuale compagine governativa, al pari di quelle regionali e statali, si è imbattuta e si imbatte in un’emergenza di proporzioni epocali che implica delle difficoltà gestionali, anche dell’ordinario, di portata tragicamente storica. Fatta questa dovuta precisazione, il raggiungimento del detto traguardo, secondo la fisiologia tipica della politica locale e non solo, suggerisce e/o impone ai protagonisti in campo il momento del “Tagliando”, quel momento in cui, tra malumori più o meno pretestuosi e/o diffusi, riposizionamenti strategici (dove per riposizionamenti si intendono pure più o meno disinvolti spostamenti di allocazione all’interno delle varie compagini partitiche o movimentiste verso l’area di maggioranza) e malcelate quanto legittime aspirazioni di protagonismo istituzionale, si susseguono riunioni di maggioranza per ipotetici rimescolamenti di deleghe e…. di chi ne è titolare allo stato.

Siamo tutti abbastanza consapevoli di quanto questo tipo di manovre sia appunto fisiologico quanto assai spesso opportuno, proprio per provare a dare alla compagine governativa di una importante città come Monreale il meglio di quanto si riesca a fare con le forze disponibili in termini di competenza e dedizione. E tuttavia non è su questo che vorrei esprimere qualche pensiero, non in questa sede almeno. L’impegno politico personalmente profuso sul territorio mi spinge piuttosto a riflessioni su aspetti e temi che, nel momento di emergenza, potrebbero apparire a qualcuno intempestivi o addirittura fuor di luogo e invece a parere di chi scrive, oggi più che mai, piacerebbe occupassero le menti dei protagonisti della politica monrealese. Le riflessioni e le domande che ne conseguono attengono al tema della “Visione”. Durante l’ultima campagna elettorale abbiamo ascoltato, non solo chi come il sottoscritto ha partecipato attivamente, ma pure i cittadini presenti alle varie e numerose occasioni di campagna elettorale in piazza e non solo, i propositi programmatici dei vari candidati alla più alta carica, ma pure di chi, in sedi varie, aspirando magari e legittimamente a ruoli di rilievo all’interno della eleggenda compagine governativa, ha tenuto a esprimere le proprie idee di tipo programmatico.
Abbiamo ascoltato, in verità, più che i dettagli sulla operatività effettiva delle idee programmatiche ipotizzate, propositi di attenzione e di desiderio di trovare soluzioni a problematiche note o arcinote. Ci sta: fa parte dei giochi elettorali, delle battaglie di posizione, della necessità di sintesi quanto di visibilità anche “social” in quei contesti. Oggi però in periodo di tagliandi, mi/ci chiediamo quanto quei protagonisti della politica monrealese, intesa come interesse e attenzione per la Polis abbiano maturato e/o elaborato (giacché vorremmo esser certi che un’idea, una visione l’avessero pure prima) in termini di visione per il futuro della città. Messi da parte per un attimo i ragionamenti sui rimedi e le contingenze dovute alla emergenza pandemica, ci piacerebbe poter ragionare e ipotizzare un futuro per la città, uno o più obiettivi da raggiungere e attraverso quali mezzi. Attenzione, l’invito che voglio rivolgere a chi avrà la cortesia di rispondere non è quello di illustrare idee e soluzioni realizzabili con assoluta certezza, ma che costituiscano appunto un’idea di sviluppo futuribile a medio o lungo termine e i mezzi e strumenti attraverso i quali raggiungere l’obiettivo per il conseguimento del quale non è escluso si frappongano ostacoli non facilmente superabili o insuperabili proprio.

Da sempre, ma non solo a Monreale, sentiamo ripetere i refrain ormai quasi ossessivi del necessario quanto ineludibile sviluppo da dare al turismo nel nostro territorio, alla promozione e sviluppo da dare alle risorse naturali, ai prodotti agricoli, alla necessità che si proceda il più speditamente possibile alla soluzione delle problematiche legate alla gestione dei rifiuti, alla tematica della viabilità piuttosto che ali collegamenti verso Palermo, alla necessità che si elabori un piano programmatico attuabile per il rilancio delle frazioni, alla dovuta attenzione per le politiche tese al contenimento dei disagi giovanili nel territorio. Potrei continuare, ma mi fermo qui. Ecco quando parliamo di questi temi - rifletto - potrà esser legittimo e giustificato (forse) che in sede di campagna elettorale se ne parli in termini generici, in epoca di tagliando tuttavia aspirerei a che i protagonisti politici del territorio, quelli di collocazione in maggioranza quanto quelli attualmente in opposizione, ci diano contezza delle loro idee in proposito ai temi accennati ma non solo, delle tappe attraverso le quali provare a realizzarle per ogni argomento si sentano legittimati a farlo per competenze pregresse o studi effettuati alla bisogna . Osservo per semplificare: Si fa presto a dire “…bisogna sviluppare il turismo a Monreale…” più difficile ma indispensabile, oggi più che mai, spiegare come e attraverso cosa, verso quale tipo di turismo.

Indiscutibile la necessità di affrancarsi dalle problematiche legate ai rifiuti urbani, ma altra cosa elaborare un’idea sul come e con quali tappe; i prodotti della terra possono essere un veicolo importante di sviluppo economico certo, ma attraverso che percorsi? E per finire, sempre solo a mo’ di esempi, che futuro concretamente realizzabile e attraverso che strumenti si immagina lo sviluppo e il recupero delle frazioni? Gli spunti qui contenuti, ribadiamo, non vogliono essere polemici nei confronti di alcuno, ma una sfida sì, quella sì. Mi piacerebbe che da qui partisse un confronto articolato, magari organizzato pure pubblicamente con strumenti ai quali siamo ormai abituati e che le testate giornalistiche hanno già sperimentato con successo. Senza infingimenti, senza prevaricazioni, senza pretese di esser depositari di verità assolute, apriamo un confronto. Qualche idea ce la abbiamo.

* Coordinatore di Monreale Bene Comune