Via Gravina e la ''favola'' dei cento parcheggi

Capizzi: “Sbancamento effettuato senza alcun progetto, in violazione delle norme più elementari”

MONREALE, 26 maggio – “Ho fondato motivo di ritenere che i lavori di sbancamento di via Gravina per la realizzazione di un parcheggio da cento posti auto siano stati effettuati senza un preventivo regolare progetto ed in evidente violazione delle più elementari regole della gestione della cosa pubblica”.

Sono parole di Piero Capizzi, ex sindaco della città e consigliere comunale di Alternativa Civica, che si dichiara” molto preoccupato per le potenziali gravi conseguenze che l’azione di scavo condotta nell’area attigua la ripida serpentina potrà avere sulla tenuta del territorio”.
“Ci era stata presentata in pompa magna, con tanto di comunicazione ai media locali, – prosegue Capizzi – un’iniziativa che teoricamente sarebbe potuta essere anche lodevole, finalizzata alla realizzazione di un parcheggio urbano, terrazzando l’area di via Gravina. Peccato che questa azione sia stata condotta senza alcuna progettazione preventiva e che non abbiamo difficoltà a ritenere abusiva.

Non può essere sottaciuto, infatti, come l’opera di sbancamento abbia determinato un danneggiamento alla rete fognaria, che ha causato la fuoriuscita di acqua, che ha scatenato le proteste e le lamentele di numerosi residenti, allarmati dal copioso scorrere di liquido maleodorante.

La fuoriuscita, quindi, ha costretto gli operatori a battere in ritirata e a sospendere in fretta e furia l’azione di sbancamento, forse consci, seppur tardivamente, di aver potuto provocare un danno potenziale di notevole rilievo.
Ma quel che è paggio – dice ancora l’ex sindaco – è che gli uffici, dopo la mia richiesta di accesso agli atti, abbiano cercato di mascherare l’incauta azione di sbancamento “spacciandola” per un intervento di manutenzione. Peccato che la relazione tecnica sia di molto successiva allo scavo e attesti la chiara non veridicità delle motivazioni addotte. Come dire: la pezza si è rivelata peggio del buco.

Non oso pensare a cosa potrebbe succedere se si dovessero verificare delle precipitazioni violente, come, purtroppo, avvenuto altre volte e alle conseguenze che uno scavo così improvvido potrebbe determinare. O cosa sarebbe successo se questa azione l’avesse commessa un privato cittadino.

Invito il segretario comunale, nella qualità di garante della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione – conclude Capizzi – a disporre un’indagine interna finalizzata a verificare il rispetto delle norme e soprattutto della sicurezza, che, a mio avviso, sono state palesemente violate. Mi riservo di avviare altre iniziative in sedi diverse”.