Il mare a Monreale? Dal piano triennale delle opere pubbliche sembrerebbe di sì

Il sindaco Filippo Di Matteo: "Si è trattato di una svista"

MONREALE, 17 maggio – Soltanto una grave svista o a Monreale si sogna davvero in grande pensando di portare il mare? Probabilmente è il caso di seguire la strada dell'ironia bonaria per commentare la voce "Opere marittime" presente nel piano triennale delle opere pubbliche.

Potrà sembrare strano, ma la voce recita proprio così. Effetti probabili del copia-incolla, più o meno come successe qualche anno fa alla Regione Sicilia, quando il piano energetico da sottoporre all'approvazione dell'Ars parlava di siti "padani". Ad affondare ulteriormente il coltello nella piaga arriva l'indicazione ulteriore: "..si perseguono gli obiettivi già individuati nel precedente piano triennale". Per dirla in latino: "Repetita iuvant", ma anche, purtroppo, "perseverare diabolicum".

«E' chiaro che si sia trattato di una svista» fa sapere il sindaco, Filippo Di Matteo sul quotidiano "La Sicilia". E d'altronde, non potrebbe essere diversamente. Del piano si parlerà nella prossima seduta del Consiglio comunale, in programma martedì prossimo, 22 maggio.

«Invitiamo l'amministrazione - dice frattanto il consigliere comunale, Massimiliano Lo Biondo (Pd), che nel fare "le pulci" al piano, ha sollevato il caso - a sottoporre al consiglio, nella seduta di giorno 22, un piano triennale capace di dare risposte concrete alla città, e non a proposte che possono soltanto illudere pochi cittadini».