Regionali 2012, per i lettori di Monreale News fenomeno astensionismo al 48%

Quasi un utente su due dichiara di voler disertare le urme

MONREALE, 9 ottobre – Probabilmente tanti cambieranno idea in queste tre settimane scarse che ci separano dal 28 ottobre. Certo che a leggere i risultati parziali relativi al sondaggio sul voto delle prossime regionali, c'è di che essere preoccupati.

Se prima potevamo temere che fosse in grande ascesa il fenomeno dell'astensionismo, adesso, guardando a come hanno risposto i lettori di Monreale News, si capisce che questo aspetto più che un rischio sembra essere un dato concreto. In pochi giorni al sondaggio ha già risposto un campione di più di duecento utenti, che ha messo in chiaro che per tanti monrealesi la voglia di restare a casa (magari, come diceva Bettino Craxi,  andare al mare, malgrado il periodo autunnale) è davvero tanta.

Raccoglie, infatti, ben il 32,8% la voce proposta dal sondaggio che opta per "l'astensione come forma di protesta". Un dato allarmante, sul quale occorre riflettere. Ma il dato diventa ancora più allarmante se si considera che a questa percentuale si aggiunge quella di chi sostiene di non voler andare a votare perché "insoddisfatto dalla scelta dei candidati". Questa seconda tipologia di "no" è stata preferita dal 15,2%. I poche parole, il 48 per cento dei lettori manifesta l'intenzione di disertare le urne. Quasi un elettore su due, che il 28 ottobre, magari andrà a Messa, poi si godrà un bel pranzo, quindi opterà per guardare una partita su Sky, infine, prenderà in mano un bel libro o un moderno tablet per trascorrere la domenica, ma che comunque non si recherà ai seggi elettorali.

Di contro c'è una percentuale del 41,2% che non solo dichiara di voler andare a votare, ma che sa pure chi scegliere. Parallelamente un 6,4% di utenti manifesta l'intenzione di recarsi ai seggi, ma di non sapere ancora chi sarà il beneficiario del proprio voto. Chiude il sondaggio una percentuale del 4,4% dei lettori che non ha ancora deciso.

Ovviamente si tratta di dati parziali e soprattutto molto fluttuanti, sensibili a cambiamenti continui, anche perché i bombardamenti mediatici della campagna elettorale in questi giorni non danno tregua e molto probabilmente alla lunga sortiranno i loro effetti.

Ai candidati il compito di convincere gli elettori, in nome del buon funzionamento della democrazia. Un astensionismo di livelli così elevati sarebbe una sconfitta per tutti.