Il Codice Vigna? Fra tre o cinque anni

Il Comune spiega alla Regione le difficoltà nell'attuare la norma

MONREALE, 2 marzo - Il Codice Vigna al Comune di Monreale va in soffitta, almeno per i prossimi tre o cinque anni. Non verrà applicato perchè "non emergono posizioni di conflittualità tra funzioni istituzionali e dirigenziali ". Chi ha tanto sollecitato le rotazioni, pertanto, può mettersi l'animo in pace.

E' quello che ha fatto sapere il Comune al Governo della Regione, dopo l'interrogazione presentata dal deputato regionale Salvino Caputo. A darne notizia è stato l'assessore alla Funzione Pubblica, Patrizia Valenti nel corso dell'ultima seduta dell'Ars, che si è svolta giovedì scorso.

Così come ha affermato l'assessore, quindi, "La rotazione avverrà di concerto fra i responsabili delle strutture amministrative più esposte a rischi di infiltrazione o pressione criminale, all'uopo già delegati, e le rappresentanze sindacali di comparto, pur nella considerazione che, al fine di non procurare disservizi, se ne potrà dare attuazione in un arco di tempo compreso tra i tre ed i cinque anni". L'assessore Valenti, inoltre ha detto che il Governo regionale "si riserva di monitorare, periodicamente, le procedure descritte, riservandosi la facoltà di nominare ispezioni nel caso in cui ne dovesse emergere la necessità".

Una posizione che certamente non placherà coloro che hanno a più voci sollecitato l'applicazione del codice anti-corruzione, ribadendo la necessità di operare rotazioni significative e non limitate a quelle che hanno investito il personale appartenente alle categorie funzionali più basse.

A cominciare dal consigliere comunale Mario Caputo, che polemizza pure con il segretario comunale, Ettore Sunseri: "Lo considero responsabile - afferma - Credo che il sindaco Di Matteo ed il segretario si siano confusi, scambiando il Comune di Monreale con un Ministero. Affermare che ci vogliono da tre a cinque anni per disporre una rotazione di poco piu' di 15 , 20 persone tra funzionari e dirigenti rappresenta la conferma che il sindaco e il vertice della burocrazia comunale o sono fortemente condizionati da alcuni settori della burocrazia e quindi impossibilitati ad adottare provvedimenti necessari per garantire la trasparenza e il buon andamento degli atti amministrativi comunali o condividono situazioni che alla stragrande maggioranza della nostra città sono note e incomprensibili. Crocetta in pochi giorni ha disposto trasferimenti per centinaia di dirigenti e funzionari e non uscieri e custodi , come invece ha fatto Di Matteo, senza avere determinato alcun blocco amministrativo o burocratico".