Questione sfiducia, il Pdl provinciale dalla parte di Di Matteo

Si apre, frattanto, la questione quorum: servono 19 o 20 firme?

PALERMO, 5 marzo - Sulla questione sfiducia, il sindaco Filippo Di Matteo incassa il sostegno del comitato del commissario provinciale del Pdl, la senatrice, Simona Vicari (nella foto).

L'ex sindaco di Cefalù, dalla scorsa legislatura a Palazzo Madama, tra l'altro stigmatizza il comportamento di Pippo Lo Coco, anch'egli firmatario della mozione. "Apprendo con dispiacere - afferma la Vicari - la notizia che al sindaco di Monreale Filippo di Matteo è stata presentata la sfiducia dal Consiglio comunale. Ancora più sconcertante è il fatto che tra i dodici firmatari della mozione di sfiducia presentata ieri nella segreteria generale del Comune di Monreale risulta esserci anche un consigliere appartenente al Pdl. Il coordinamento provinciale - dice ancora la senatrice - prende le distanze da tale atto e da tutti coloro che portano avanti azioni non conformi alle linee del partito agendo in piena autonomia. Pertanto rinnoviamo la fiducia al sindaco Di Matteo e lo invitiamo a continuare sulla sua attività amministrativa e di risanamento finanziario, da sempre nell'interesse degli cittadini monrealesi".

Frattanto, una volta presentata la sfiducia al sindaco Filippo Di Matteo, si pone anche il problema del quorum con cui dovrebbe essere approvata in Consiglio comunale. Il plenum dell'Aula, infatti, non è di trenta consiglieri, ma di ventinove, per le note questioni giudiziarie riguardanti il consigliere Fortunato Segreto. Il regolamento, nei casi di decadimento di un consigliere dichiarato dal prefetto, non prevede surroga. È probabile, dunque, che il quorum necessario per l'approvazione della sfiducia al sindaco, consistente nei tre quarti del consesso al plenum, sia di 19 voti e non di venti.

Non si tratta di una sottigliezza formale. È verosimile prevedere che il dibattito e la votazione si svolgano sul filo del rasoio e un voto potrebbe essere determinante per l'esito della mozione.