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Domani il XXI anniversario della strage di via D'Amelio: il mondo politico monrealese ricorda Paolo Borsellino

Alle 10 verrà deposta una corona d'alloro sulla lapide di piazza Inghilleri

MONREALE, 18 luglio – Domani, 19 luglio, ricorre il 21° anniversario dell'omicidio di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, avvenuto nella cosiddetta strage di via D'Amelio. Anche a Monreale, così come nel capoluogo, è in programma una manifestazione di commemorazione.

 

Alle 10, a piazza Inghilleri, sarà deposta una corona di fiori, per ricordare l’impegno di Borsellino che a Monreale operò da pretore agli inizia della sua carriera nella magistratura, così come quello degli uomini della sua scorta: Agostino Catalano, Walter Cusina, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli. Alla cerimonia saranno presenti diverse autorità civili, militari e religiose.

Sul ricordo di Paolo Borsellino sono già tanti gli esponenti politici che hanno voluto ricordarne le figura ed il lavoro svolto, prima che il tritolo posto all’interno della 126 non ne interrompesse bruscamente e barbaramente l’opera.

"E’ un dovere civico ricordare la figura di Paolo Borsellino  – afferma il sindaco Filippo Di Matteo  – ma anche il sacrificio dei suoi agenti di scorta, così come di tutti quelli che pagando il prezzo della loro hanno difeso i valori della libertà e della legalità. Paolo Borsellino, è bene ricordare, fu un apprezzato Pretore qui a Monreale, lasciando una giurisprudenza ancora valida ed attuale".

Per Salvo lo Giudice, deputato all'Assemblea Regionale Siciliana: “Il ricordo e la memoria, oltre a perpetrare il giusto tributo a chi ha sacrificato la propria vita per i valori della giustizia e della legalità, contribuiscono senza ombra di dubbio a diffondere una cultura sana nei giovani e nella popolazione. È nostro dovere professare questa cultura nel nostro agire quotidiano. Senza legalità e giustizia non si può immaginare nessun percorso di sviluppo”.

Gli fa eco il presidente del Consiglio Comunale, Alberto Arcidiacono che afferma: “A  più di vent’anni dalla morte del magistrato Paolo Borsellino la società civile, di cui sono uno dei rappresentanti, si interroga se il sacrificio del magistrato sia stato utile per creare, nell’intimo delle generazioni, quel senso di giustizia, di legalità di cui la nostra società ha avuto sempre bisogno. Non posso e non voglio esprimere pensieri che potrebbero scadere nella pura retorica, ma credo che essere stati spronati da figure così eccellenti, a ricercare quella verità utile a costruire una società pulita e dal punto di vista politico e istituzione sia l’aspetto più significativo per tutti quelli che come me hanno sempre inseguito il sogno di realizzare giustizia e legalità. Non posso entrare nel merito dell’uomo Borsellino ma voglio concludere rimarcando che l’esempio che come pioniere di legalità è riuscito a dare, rappresenti senza dubbio alcuno il ponte di transito tra una società decadente e una società nuova carica di speranza per tutti noi”.

L’assessore alla legalità, Marco Intravaia, dichiara che "Il ventunesimo anniversario della strage di Via D'Amelio, ove si è compiuto il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Emanuela Loi, è occasione per rendere doveroso omaggio alla loro memoria. Il giudice Borsellino è stato un grande esempio di dedizione allo Stato e di lotta all'illegalità e la sua storia è patrimonio prezioso di civiltà e di democrazia; i suoi ideali sono oggi più vivi e più diffusi che mai, soprattutto tra i giovani, grazie al suo insegnamento e al suo esempio. Il nostro impegno è quello di proseguire nel cammino tracciato da questi autentici eroi, affinché prevalgano sempre e sopra ogni cosa i valori dell'onestà, della correttezza ed il rispetto dei principi che fondano la nostra Repubblica, contro ogni forma di violenza, di sopruso, di sopraffazione della criminalità organizzata mafiosa. Desidero rivolgere alle vedove, agli orfani e ai genitori dei caduti nella strage di via D'Amelio un pensiero memore, grato e commosso".

Massimiliano Lo Biondo, consigliere comunale del PD: “Della figura di Paolo Borsellino, pretore a Monreale, la nostra comunità deve andare sempre più fiera. In questo senso il giorno della sua commemorazione deve rappresentare un momento forte e chiaro per guardare al ruolo della politica e delle Istituzioni nell'interesse dei cittadini. E' chiaro che i protagonisti del malaffare sono sempre pronti e disposti a tutto pur di farsi valere per penetrare all'interno delle Istituzioni. E purtroppo anche il sacrificio del Giudice Borsellino ne é stata la dimostrazione. Pertanto a noi spetta il compito di non rendere vano il sacrificio di tutti gli eroi. Ed é necessario perché il futuro sia sempre migliore”.

Fabio Ganci, segretario cittadino del Pd sostiene, invece: “Per la mia generazione, i vili attentati di Capaci e Via d’Amelio hanno rappresentato l’ingresso nell’età della ragione. Quella generazione ha vissuto le grandi manifestazioni anti-mafia della società civile, sognando di poter sconfiggere chi aveva insanguinato la propria terra, togliendo la vita ai servitori dello Stato, ma anche ai propri cari. Molto è stato fatto, ma ancora molto vi è da fare. Non è tempo di fermarsi, ma è tempo di perseverare. In questo, la politica può e deve fare molto, non limitandosi più ad agire solo in situazioni di emergenza e sulla spinta dell’emozione collettiva, ma diventando avanguardia del movimento antimafia, riaffermando con forza il principio di legalità anche, e soprattutto, nel mondo istituzionale”.

Per Piero Capizzi, consigliere comunale della Lista Insieme: “La strage di via d’Amelio rappresenta una delle pagine più nere della storia repubblicana, su cui le istituzioni tutte hanno il dovere di fare, una volta e per tutte, chiarezza, in modo da rendere la necessaria giustizia. Personalità come Paolo Borsellino, con il loro lavoro, hanno reso lustro alla funzione di magistrato. E nelle sue funzioni di Pretore di Monreale ha lasciato ai cittadini il ricordo di una persona responsabile, di grande umanità e, al tempo stesso, intransigente”.

Chiude, infine, Francesco Troia, coordinatore del Movimento politico CambiAmo Monreale: “La commemorazione della strage di Via d’Amelio sia da monito alle coscienze di coloro che hanno il dovere e il compito istituzionale di far luce su una delle pagine più buie della recente storia italiana e sui suoi protagonisti occulti. La legalità non può essere un valore contrattabile nel contesto monrealese odierno”