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"Di Matteo non vuole stringere accordi con me? La cosa mi lusinga"

| Enzo Ganci | Politica

Piero Capizzi replica alle dichiarazioni del sindaco

MONREALE, 7 aprile – "Mi lusinga sapere che Di Matteo non vuole stringere accordi con me, in caso di ballottaggio. Lui ed Arcidiacono, evidentemente, sono due facce della stessa medaglia". Arriva a stretto giro di posta la replica di Piero Capizzi alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco.

Considerazioni, pubblicate stamattina dal quotidiano Filo Diretto, sulle quali Capizzi ha voluto puntualizzare, ma che hanno investito anche la sfera professionale e che per questo non gli sono piaciute.

"Mi stupisce, ma mi lusinga - afferma Capizzi a Monreale News - la preclusione solo nei miei confronti di Di Matteo, candidato sindaco di Forza Italia, a trovare accordi in caso di eventuale ballottaggio. Il fatto di essere l'unico con il quale il sindaco non stringerebbe questi accordi da un lato lascia intendere la possibilità di "inciuci" con il candidato sindaco Arcidiacono, che fino a ieri condivideva le scelte dell'amministrazione, come se fossero due facce della stessa medaglia, dall'altro mi riconosce ed è la cosa che più mi onora e mi gratifica, l'essere alternativo ad un'amministrazione fallimentare. Ricordo, peraltro, che io, a differenza di altri, ho votato l'atto di sfiducia a questa amministrazione. Al momento non prendo in considerazione ipotesi di accordi al ballottaggio, convinto di potermi affermare già al primo turno. Faccio appello in tal senso a tutti i cittadini di Monreale".

Nel corso dell'intervista Di Matteo aveva sostenuto, parlando di dei rapporti mafiosi nel territorio, che "se un avvocato difensore vuole fare il sindaco non può mantenere questi rapporti".

"Una considerazione che non merita commento – replica Capizzi – e che arriva da chi esercita la stessa professione. Ricordo al collega e in questo caso non al sindaco, quali siano i principi deontologici che ispirano la professione stessa, che sarebbe il caso che andasse a rivedere"

· Enzo Ganci · Editoriali

Non occorre essere dei navigati sociologi o degli esperti psicologi per capire quale sia il sentimento comune che alberga, ormai da domenica scorsa, nel cuore di ogni monrealese.

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