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Bilancio regionale, Baccei: “Per il disavanzo di 1.5 miliardi c'è già un accordo tecnico con Roma, l’input politico tocca al presidente della Regione”

Previsti tagli per 400 milioni, 170 dei quali graveranno sulla sanità

PALERMO, 20 ottobre – “Se pensate che io questa sera parli di politica resterete delusi. Parlerò solo di numeri”. E' cominciata così la conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio dall'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, sul documento economico finanziario (Def).

Dalla descrizione “numerica” il messaggio è abbastanza chiaro: così com'è il bilancio della Regione faticherà non poco a restare in piedi. Baccei in pratica ha messo sul tavolo la chiusura di un accordo tecnico raggiunto con il governo nazionale e, senza troppi giri di parole, ha affidato nelle mani di Crocetta la richiesta politica da avanzare a Renzi. 

“Tra entrate e uscite – spiega Baccei - c'è un disavanzo di tre miliardi. Questo in parte verrà colmato con strumenti che abbiamo già individuato ma la partita del bilancio è politica e si gioca a Roma . Tocca a Renzi dare il via libera – continua Baccei – se lui non è convinto io mica posso menarlo. Ora tocca al presidente della Regione che il 28 sarà a Roma: ci sarò anch’io ma in seconda fila pronto a dare il supporto necessario”.
Entrando nei dettagli, l'assessore regionale ha rappresentato le possibili “strategie contabili” che, seppur in parte, stringeranno il “buco” economico siciliano. Strategie che, così come conferma Baccei, non possono che significare interventi di “riforma” ma anche ulteriori tagli. Per trovare almeno un miliardo a copertura del disavanzo, iscritto nella tabella distribuita alla voce ridefinizione rapporti Stato-Regione compreso articolo 37 dello Statuto, infatti, la manovra prevede tagli per 400 milioni mentre altre somme arriverebbero da altri interventi: il recupero del gettito Irap porterebbe circa 27 milioni di euro, il minore concorso al risanamento della finanza pubblica 230 milioni, diritti di motorizzazione con il recupero delle somme non incassate dal 2010 al 2015 porterebbe 50 milioni, il recupero delle somme pregresse delle tasse automobilistiche altri 50 milioni e le operazioni straordinarie come la vendita di immobili e delle società partecipate 150 milioni. Per i tagli, l'ipotesi tecnica avanzata è quella di spostare sui bilanci delle Asp il pagamento delle rate di mutuo per 170 milioni e di spostare sempre sulle aziende gli oneri per il pagamento dei precari.

Ma la fetta più grossa, secondo il tecnico dell'economia, riguarda la ridefinizione dei rapporti con lo Stato e quelli legati alla sentenza della Corte costituzionale che riconosce il diritto dell'Isola a incassare le accise legate a energia e carburanti: circa 230 milioni. Che sarebbero stati molti di più se Crocetta non avesse rinunciato, un anno e mezzo fa, agli effetti positivi dei contenziosi con lo Stato.

“Lo Stato – ha continuato Baccei – ci fa pagare un miliardo e quattrocento milioni all’anno come contributo alla finanza pubblica, siamo secondi solo alla Lombardia, e nel confronto con altre regioni della stessa entità siamo tra le più penalizzate. Lo abbiamo detto ai tavoli romani, perché questa situazione incide pesantemente sulle condizioni economiche dell’Isola”. Poi sui residui attivi sottolinea a grandi lettere: “chi dice che non possono più essere riscossi dice una sciocchezza. Un conto è toglierli dal bilancio, un conto è perdere il diritto alla riscossione. Sono stati cancellati residui attivi per 5 miliardi e si tratta, di tutti quei residui che secondo la legge andavano cancellati perché l’incasso non è certo anche se – ha precisato più volte Baccei – andremo avanti con le azioni per riuscire a incassare tutto ciò che è possibile incassare”.

Pronta anche la riforma degli enti come Iacp e Ipab che è stata trasmessa al presidente Crocetta e in via di definizione la riforma di tutti gli enti dell’area agricoltura e dei beni culturali.

L'Assessore ha poi concluso confermando che domani, 21 ottobre, il Def, così come descritto, andrà in discussione in commissione bilancio e successivamente in aula. Al riguardo del possibile azzeramento della giunta annunciato da Crocetta che investendo Baccei potrà comportare anche l'interruzione del percorso tecnico avviato, l'assessore ha precisato "Posso solo dire che tecnicamente per le casse siciliane non vedo, a prescindere da tutto, altre strade possibili".