Presunte mazzette nel settore del fotovoltaico: sospeso dirigente della Regione

Un consulente di un’azienda, invece, è finito ai domiciliari

PALERMO, 21 novembre – Nel corso della mattinata odierna, a Palermo, i carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia dal e sostituto procuratore Claudia Ferrari, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili del reato di corruzione in concorso.

Le indagini hanno consentito di documentare la condotta corruttiva che sarebbe stata attuata da Vincenzo Salvatore Sucato, ingegnere, consulente per la Sicilia di una società leader in Europa nel campo della produzione di energia rinnovabile nei confronti del dirigente pro tempore dell’assessorato regionale all’Energia Salvatore Rando, ottenendo dal quest’ultimo - dietro pagamento di una tangente di 7 mila euro - il rilascio di un decreto autorizzativo in sanatoria.
In particolare, tale provvedimento avrebbe sanato la mancanza di autorizzazione a collegare, alla linea elettrica nazionale, un impianto fotovoltaico dell’azienda in questione, sito nel Comune di Ragusa, senza la quale il Gestore di Servizi Energetici S.P.A. non avrebbe potuto erogare gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Nell’ambito dello stesso procedimento è inoltre indagato l’amministratore delegato che sarebbe il mandante della corruzionenei confronti del dirigente regionale.
A seguito delle perquisizioni eseguite presso l’assessorato all’Energia, nella sede di Roma della società, nonché presso le abitazioni di tutti gli indagati, è stata rinvenuta documentazione pertinente al reato. In particolare, all’interno dell’azienda è stata reperita la bozza del decreto inviata da Rando perchè venisse modificata secondo i desiderata dei vertici della società.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, concordando la ricostruzione eseguita nel corso delle indagini, ha disposto che Sucato, quale consulente per la società in questione (e non per la carica di assessore ai Lavori Pubblici che ricopre in seno al Comune di Santa Flavia, venisse ristretto agli arresti domiciliari; Rando, invece, venisse sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente in servizio presso l’amministrazione regionale siciliana.

Nei confronti della società produttrice di energia rinnovabile, verrà invece attivato un procedimento durante il quale verrà valutata l’applicazione della “misura interdittiva cautelare della esclusione per un anno da ogni tipo di finanziamento, agevolazione e contributo pubblico in relazione agli impianti fotovoltaici situati nel territorio della Regione Siciliana”.Sulla vicenda interviene l’assessore all’Energia, Vania Contrafatto. “La sospensione del dirigente regionale coinvolto nell’inchiesta della magistratura - scrive l’assessore sul suo profilo Facebook – per una presunta mazzetta relativa a un impianto fotovoltaico in Sicilia, arriva qualche mese dopo la decisione dell’amministrazione regionale di trasferire altrove il dirigente in questione, che già da tempo non è più in servizio presso l’assessorato all’Energia.

I provvedimenti adottati oggi dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine, a cui va il mio ringraziamento - dice ancora la Contrafatto - sono la conferma dei sospetti che ci avevano spinti a disporre il trasferimento e la dimostrazione che il sistema interno di controllo e vigilanza ha funzionato. Il settore dell’Energia in Sicilia fa purtroppo gola anche a chi persegue interesse illeciti e per questo motivo, sin dal mio insediamento, ho tenuto alta la guardia. L’auspicio è che anche le altre segnalazioni inviate alla Procura, nel corso di questi anni, trovino celermente riscontro”.