Spaghetti con le patelle

"Rizzi, pateddi e granci, spenni assai ma...bonu manci"

La Patella è un mollusco che vive in prossimità delle coste o meglio sulle rocce e scogli marini. Molto diffuso lungo le scogliere di tutta Italia ha però elevatissima diffusione in Veneto, in Toscana ma soprattutto nella zona orientale della nostra amata Trinacria.

E' un mollusco monovalva (gasteropode) provvisto di un grosso piede a ventosa che si fissa sul substrato roccioso in maniera talmente salda da renderne difficoltosa la pesca, o per meglio dire lo strappo.
In tutti i mari del mondo esistono circa 200 specie distinte di patelle, ma nel Mediterraneo ne sono presenti solo alcune. La più comune è la Patella coerulea con una conchiglia a cono, base molto larga e vertice aguzzo, che negli esemplari più grandi può apparire arrotondato a causa dell'erosione dovuta al moto ondoso. Le altre specie reperibili nel Mediterraneo sono la Patella aspera, la P. ferruginea, la P. safiana e la P.lusitanica. La varietà più pregiata è la Patella reale, orecchio di S. Pietro o Orecchio di mare (quest’ultimo, traduzione letterale della parola greca Haliotis), difficilissima da trovare e molto costosa.

Esteticamente sono tutte, tra loro, molto simili: dotate di conchiglia dal bordo quasi circolare e l’apice che, a seconda della specie, risulta più o meno arrotondato. La maggiore difficoltà nella realizzazione del piatto è la cattura della patella, che come vedremo necessita della presenza di alcune condizioni climatiche particolarmente favorevoli e di una specifica attrezzatura da patellaro, oltre a condizioni fisiche perfette. La patella, animale insidiosissimo, vive cementata allo scoglio, nella parte semisommersa, per tale caratteristica il patellaro deve essere dotato di una buona conoscenza dei venti e del moto ondoso marino.

La Patella si raccoglie utilizzando una robusta lama di coltello nei momenti di alta marea, cioè quando il mollusco non esercita il massimo della pressione sul substrato roccioso. Spesso questo mollusco ha sul suo guscio un'erbetta piccantina, che ne fa una prelibatezza per chi l'assapora cruda. Le patelle, infatti, nella maggior parte dei casi, si consumano crude - magari con qualche goccia di limone - mentre si raccolgono. Un pò come i frutti di bosco in montagna. Chi le cucina, invece, solitamente le prepara a condimento per un saporitissimo piatto di spaghetti.

Quando c’è bassa marea, le patelle, amano prendere il sole. Snelle e sode (100 grammi di patelle apportano 91 kcalorie), non hanno certo problemi con la prova costume tanto da permettersi di rimanere attaccate alle rocce tutto l’anno. Almeno fino a quando qualcuno non decide di staccarle. Se i pescatori infatti le catturano con condizoni climatiche avverse, i balneanti approfittano della bassa marea per destinarle in bocca. Il vero guaio di molti estimatori e buongustai è però che le patelle non rappresentano un prodotto commerciale diffuso e questo le rende quasi introvabili sui comuni banchi di vendita.
Ma, le volte che, agli occhi dei golosi intenditori appaiono in vendita, beh...allora, "quattro salti in padella" ed il successo in tavola è assicurato.

A proposito di patelle, una curiosità del fuori cucina. Hanno ultimamente conquistato un prestigioso podio: producono il materiale biologico più duro presente in natura.
La forza tensile generata dai dentini di tali molluschi, infatti, ovvero la quantità di forza che può sopportare un materiale prima di rompersi, è ancora più resistente della tela del ragno. A scoprirlo è stato un team di ricercatori dell’Università di Portsmouth che ha analizzato la composizione atomica e la durezza dei minuscoli denti delle patelle.

A rappresentazione di quanto Nietzsche stesso affermava :"Ciò che non mi distrugge, mi fortifica"

 

Ingredienti per quattro persone: 350 gr di spaghetti o linguine, 1,5 Kg di patelle con tutto il guscio, 300 gr di pomodorini ciliegino o datterino, un ciuffetto di prezzemolo, 2/3 spicchi d’aglio, 1 bicchiere di vino bianco secco, olio d’oliva extravergine, peperoncino,sale, q.b.

Preparazione

Lavare le patelle in abbondante acqua corrente. In una larga padella preparate un leggero soffritto d'aglio e peperoncino. Aggiungete i pomodorini ed il prezzemolo e coprite con l coperchio per pochi minuti. Alzate il coperchio e a fiamma vivace lasciate evaporare per due minuti. Appena i pomodorini saranno appassiti, aggiungere le patelle con tutto il guscio e sfumare con il vino. Abbassate la fiamma e rimettete il coperchio per circa 10 minuti, regolando di sale.
Eliminate i gusci, ormai liberi dal mollusco, lasciate riposare così il condimento ben amalgamato.
Cuocete gli spaghetti (o linguine) e scolateli al dente, quindi saltate in padella con il sughetto che avete precedentemente preparato aggiungendo qualche cucchiaio d'acqua di cottura della pasta per un paio di minuti.

Cospargete di prezzemolo fresco tritato finemente e non vi resta che gustare questo prelibato piatto tipicamente mediterraneo …BUON APPETITO !