La frittella siciliana

"Cu pi scantu di nevula nun si parti, nè simina, nè arricogghi"

Fino a quando il muscolo cardiaco continuerà a scandire il mio tempo, nonostante gli impegni e le emozioni spesso contrastanti, una vaga indole da "supereroina" continuerà ad avere la meglio, costi quel che costi.

Il tempo a disposizione sembra sempre così ridotto, eppure...

Non avevo mai fatto la frittella in casa, nonostante sia comunque una pietanza assai familiare. Mio padre, ne è da sempre un gran ghiottone, e la mia mamma, donna di enormi valori e notevole senso della famiglia, continua a prepararla: per lui ma anche per i suoi “picciriddi”. Sì, perchè, nonostante abbiano raggiunto gli “anta”, non c'è mamma siciliana che rinuncerebbe ad appellare così i prorpi figli.
Personalmente, "scricchiare favi" e "munnari pisieddi” erano operazioni che riuscivano a stancarmi soltanto al pensiero salvo ad arrendermi, recentemente, all'idea che la “lagnusia” è esclusivamente uno stato dell'anima: fa stravaccare da una sedia all'altra, fa intercedere lentamente ed a fatica, fa lamentare apaticamente per ogni mosca volante e riesce a convincere che mai nulla potrà cambiare, rendendo inutile ogni sforzo.

La lagnusia, però, rende anche pericolosamente meditabondi e riflessivi e magicamente, quando meno te lo aspetti, fa scattare un guizzo d'orgoglio al grido di “si salvi chi può”!
Visti i buoni propositi quindi, non potevo che preparare un piatto che per quanto gradito fosse altrettanto distante dalla mia naturale vocazione culinaria e così alternando momenti di insofferenza durante i quali credevo di voler buttare via tutto, lo sfogo liberatorio ritrovato nello sbaccellare i legumi mi ha riempita della gioia che si prova nel guardare alle cose da un punto di vista diverso ed estremo.
E frittella sia!
Non fatevi ingannare dal nome, la preparazione di oggi, infatti, non ha niente in comune con le dolci prelibatezze ma è acre e vagamnete terrosa, proprio come gli ingredienti che la compongono: fave, carciofi e piselli. Un piatto salato che, solitamente, viene servito come antipasto ma può benissimo esser considerato anche un contorno o un ottimo condimento per la pasta.

La frittella di fave, carciofi e piselli è un piatto che nel palermitano viene preparato con l'aggiunta di svariati aromi e finocchietto selvatico. I piselli rappresentano il legume in assoluto più digeribile, forse il più gustoso e sicuramente utile per combattere la stitichezza; le fave dal sapore leggermente amarostico si fondono in maniera eccezionale con il retrogusto dolciastro dei carciofi, rendendo questo piatto gustosissimo, dal sapore assai equilibrato!

Oltre ad essere un piatto della tradizione culinaria siciliana, la frittella, per molti di noi rappresenta anche una ricetta della memoria e dei ricordi d'infanzia. Chi ha avuto la fortuna di possedere una casa in campagna, circondata da un "fazzoletto" di terreno, ricorderà che non esisteva centimetro di quella terra non sfruttato sapientemente. Il colore bruno del suolo si alternava a macchie di verde delle piu' svariate colture ed il momento piu' gioioso era quello della raccolta stagionale che, in riferimento a questo periodo dell'anno, era appunto quello delle fave e dei piselli. Ci si riuniva intorno ad un tavolo per nettare legumi e vegetali appena raccolti e questa bontà infinita veniva consumata cotta condita con un filo d'olio ed accompagnata da crostini di pane croccante.

Una tradizione che marcava il passare delle stagioni e che al motto di "campavu natr'annu", riusciva addirittura a convertire la nostalgia del passato in un rinnovato presente!

 

Ingredienti per quattro persone: 6 carciofi, 1Kg di fave e 1 Kg di piselli (freschi), 2 cipollotti bianchi,1 ciuffo di prezzemolo o maggiorana fresca, un cucchiaino di finocchio selvatico o del finocchietto di montagna appena lessato, olio extravergine d’oliva, sale e pepe q.b.,

Preparazione

Pulite i carciofi tagliando le punte e le foglie più superficiali, tenendo quelle più interne e tenere, tagliateli a spicchi e lasciateli in acqua e succo di limone. Sgusciate le fave ed i piselli freschi. In un tegame, fate soffriggere la cipolla tritata con poco olio. Aggiungete al soffritto i carciofi colati, i piselli e le fave, ricoprendo tutto con un po' di acqua. Salate e pepate il composto lasciandolo cucinare a fuoco moderato, coprendo il tegame col suo coperchio.

Nel frattempo, in una pentola portate a bollore dell'acqua appena salata e cuocete i finocchietti freschi. Appena cotti, scolateli leggermente ed aggiungeteli al connubio vegetale. Alzate la fiamma e quando avrà raggiunto una cottura ottimale, togliete dal fuoco e aggiungete il prezzemolo (o la maggiorana) tritato.