Ciambelle golose con patate

 

" Cu mancia patati 'un mori mai"

La storia delle patate è degna di un romanzo d'avventura, fatta com'è di scontri, lotte e battaglie, che si concludono però con l'immancabile lieto fine. Questo tubero ha incontrato in Europa tante resistenze e tante diffidenze, ma alla fine ha trionfato anche in squisite preparazioni dolciarie come questa!

Originaria delle Ande, dove viene coltivata dagli indios da più di 5000 anni, la patata, ingrediente base delle nostre deliziosissime ciamcelle, fu portata in Europa dagli spagnoli (da Francisco Pizarro per la precisione) che l'avevano scoperta durante la conquista del Perù, nel 14esimo secolo. Più tardi, dalla Spagna si diffuse in Italia introdotta dal granduca Ferdinando II di Toscana.

Inizialmente, però, la patata venne considerata solo una curiosità botanica e una pianta d'appartamento. Le ragioni? Innanzitutto l'aspetto inconsueto e l'appartenenza alla famiglia delle Solanacee (come la belladonna o la dulcamara), piante dalle foglie velenose che erano in odore di stregoneria o venivano considerate dannose per la salute. Inoltre si trattava di una pianta diversa da quelle a cui erano abituati gli europei: il fatto che non si potesse mangiare cruda la rendevano poco attraente agli occhi dei contadini, che non sapevano bene come consumarla.

A comprendere il potenziale della patata fu lo scienziato Alessandro Volta che ne promosse la conoscenza e l'uso, lasciando così, all'insaputa dei più, anche un'impronta nella gastronomia italiana. Risultato: la coltivazione uscì dalla "minore età", durata più di un secolo, e la patata perse l'immagine di stranezza esotica diventando un alimento popolarissimo.

La patata è ricca di amido, proteine, acqua, sali minerali e vitamina C ed, a tutt'oggi, è uno degli alimenti più utilizzati. I modi per preparare le patate sono vari. Le patate possono essere cotte con la buccia o senza, intere o a pezzi, con condimenti o meno. Le ricette più comuni sono quelle del purè di patate, preparato con patate bollite, pelate (alcuni usano anche le bucce), e schiacciate, cui in seguito si aggiungono latte e burro, cotte intere al forno, aggrassate (cotte in tegame con cipolla, carota e sedano),bollite, fritte, per fare gnocchi, sformati e le tanto amate ciambelle.

Certo noi palermitani quando sentiamo "ciambella" pensiamo inevitabilmente all'estate ed ai venditori ambulanti di Mondello che al grido di "sunnu cavuri, ciambelle, ciambelle" deliziano le nostre giornate al sole....ma la ciambella è buona sempre ed in ogni stagione!!!

In ultimo, il termine patata si utilizza per indicare l'organo riproduttivo femminile ed è anche usato come sinonimo di persona stupida, ingenua "non troppo sveglia" così come è legato a due detti: "spiritu ri patati" e "cu mancia patati un mori mai".

Entrambe le espressioni vengono fuori dalla saggezza popolare. La prima, ricordandoci che dall'estratto della patata si può ottenere dello spirito di bassissima gradazione, si addice a una persona che fa discorsi stupidi, inutili. La seconda, invece, tiene conto delle elevate caratteristiche nutrizionali di questo tubero che, durante le guerre e nel periodo di carestia, ha salvato tante vite umane.

Una curiosità: le patate vengono impiegate non solo come alimento ma anche come cosmetico. Infatti,  sfruttando le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive, si possono utilizzare come rimedio naturale per occhi stanchi ed appesantiti....altro che prosciutto!!!

 



 

Ingredienti (dose per circa 20 ciambelle): 250 gr di farina manitoba, 3 patate medie, 2 uova, 50 gr di burro (oppure olio di semi), 40 gr di zucchero, 1/2 bicchiere di latte, 1/2 bustina di lievito di birra, 1/2 tazzina di limoncello (o la scorza di 1 limone), 1 bustina di vanillina, un pizzico di sale, olio di semi di girasole per friggere e zucchero semolato per la copertura.

 

 Preparazione  

ICuocere le patate, farle raffreddare qualche minuto, pelarle e pressarle, raccogliendo la purea in una ciotola .Tirare fuori dal frigo il burro per farlo ammorbidire qualche minuto prima di usarlo, scaldare appena il latte e diluite il lievito in un cucchiaio di latte freddo.

Disporre la farina a fontana, al centro versare le patate, le uova, il burro, lo zucchero, il latte con il lievito, il limoncello e la vanillina. Impastare un minutino e poi aggiungere un pizzico di sale. Continuare ad impastare su un piano infarinato tenendo conto che l'impasto sarà molto morbido, un pò appiccicosetto (potrebbe richiedere altri 20-30 gr di farina). Impastare per 7-8 minuti, non di più altrimenti avrete bisogno di altra farina.

Formare una palla, metterla in una ciotola e coprirla con un canovaccio pulito, mettere a lievitarla dentro il forno spento o in altro luogo asciutto e chiuso per 2 ore

Riprendere l'impasto, stenderlo con un mattarello ad uno spessore di 5-6 mm. Dare la forma che si desidera con gli stampi appositi o con un bicchiere.Metterle su un canovaccio infarinato lasciando lievitare ancora un'ora .

Prelevarne 2 o 3 per volta delicatamente, friggerle nell'olio di semi bollente facendole dorare da entrambe le parti. Scolarle per togliere l'olio in eccesso e, ancora calde, rotolarle in un recipiente contenente lo zucchero semolato.