Abbiamo tante religioni per odiarci: poche per amarci e soccorrerci

Non sono un agnostico e tutti i miei fratelli e sorelle monrealesi conoscono il mio amore infinito per Gesù di Nazareth ed il suo Padre Celeste; ho dedicato a Gesù il mio ultimo libro “Vangelo Secondo Salvino” che restituisce a Gesù Cristo il primato assoluto della Scienza senza Confini e senza Religioni.

Ho sempre condiviso Karl Marx e la sua schietta codifica in tema di religioni: “La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. Tutte le religioni sono l’oppio dei popoli”. Mi permetto di rivedere la mia condivisione verso il mitico politologo comunista, integrandola con un mio pensiero più sereno ed obiettivo rispetto alle convinzioni fondamentaliste del marxismo riveduto e corretto. D’accordo, le religioni sono e saranno sempre l’oppio dei popoli, ma non esiste solo la religione in sé e per sé! Esiste l’infinito ed istintivo senso del creatore e del divino in chiave metaforica; i nostri genitori ci hanno procreato e spalancato le porte e le luci della vita, con un atto d’amore superlativo. Ad eccezione dei figli o figlie bastarde, tutti adoriamo ed abbiamo amato e idealizzato le nostre mamme ed i nostri padri, come un atto sacro, religioso.


Non ho mai condiviso Marco Tullio Cicerone e la sua semantica etimologica sul termine religione: Secondo Cicerone la parola religione originerebbe dal verbo relegere ossia rileggere, riconsiderando il culto degli Dei. Condivido, in contrapposizione alla retorica semantica ciceroniana, il divino poeta Lucrezio che fece derivare in chiave semantica, la parola religione dalla radice del verbo re-ligare ossia legarsi a certe pratiche di rispetto, amore verso legami profondi. Nel Paganesimo, l’uomo ha le mani legate dietro la sua schiena; nel cristianesimo l’uomo respira l’alito di un Salvatore che lo proietta nell’infinito e nelle dimensioni parallele del Padre Celeste. Non voglio addentrarmi nei meandri delle religioni universali, mi addormenterei sul mio PC per la noia, ma in ogni caso ribadisco che abbiamo tante e troppe religioni per odiarci e poche per amarci e soccorrerci. Se un giorno, recandomi come di consuetudine nel mio meraviglioso Duomo di Monreale, accadrà di vedere tappeti stesi a terra ed arabi che inneggiano a Maometto, farò ritorno a casa e preleverò la mia cassa acustica di 10.000 Watt; ritornerò nel nostro Duomo in compagnia dei miei amici più fedeli e mi siederò al centro dell’altare maggiore, attivando la mia cassa acustica ed il mio traduttore simultaneo in lingua araba, esclamando: Cari Fratelli Arabi, il vostro Profeta Maometto amava Gesù di Nazareth, inchinatevi al Padre Celeste che sta in alto alle mie spalle e vi porge il benvenuto in questo Duomo, settima meraviglia del mondo. Cari Fratelli è tempo di pace e serenità per le nostre famiglie, deponiamo le incomprensioni ed i fanatismi.
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