Donne e uomini invecchieremo quando non sapremo più sognare il futuro

Quando scrivo i miei articoli su Monreale News, amo sottoporli all’attenzione di Enzo Ganci perché mi conosco a memoria ed amo spesso e volentieri sconfinare nelle praterie della mia cultura e fantasia di scrittore, raccontando storie paradossali per il senso comune della cultura media civica e nazionale.

Confesso che Enzo non mi ha mai censurato e mi ha sempre spinto ad osare in alto; non succede nei quotidiani nazionali dove vige la dura censura dei direttori. Dopo questa mia umilissima premessa mi tuffo dal trampolino per parlare di “Futuro” come specchio quotidiano della nostra età anagrafica. Senza mezzi termini posso affermare che il futuro che sogno è rosso scarlatto come la “Lettera Scarlatta” di Nathaniel Hawthorne scrittrice statunitense, un capolavoro di narrativa ambientato nella nuova Inghilterra puritana e retrograda del XVII secolo, un’Inghilterra “Perfida Albione” che nel terzo millennio ha proclamato l’assurda e irrazionale “Brexit” non condivisa dalla cultura sensibile degli intellettuali anglosassoni, dagli irlandesi e dai grandi musicisti ed ambientalisti inglesi. Sogno il rosso perché è il colore della mia ideologia socialista, ma posso condividere tutti i colori dell’arcobaleno ambientalista.

Se potessimo giudicare donne, uomini e bambini dai loro sogni si aprirebbe la grande finestra dell’utopia e della verità semplice e genuina. Scriveva Albert Einstein: S’invecchia quando non abbiamo più sogni ma solo rimpianti. Purtroppo la gente di questo mondo è strana e continuerà ad elargire con la stessa pseudo generosità “Odio e Amore”. Siamo tutti impastati di debolezze, presunzioni, egoismi, errori e delle determinanti culturali del nostro intelletto. Scriveva Émile Durkheim: “Quando assolvo il mio compito quotidiano di fratello, sposo, padre o di cittadino, quando rispetto gli obblighi che ho assunto, compio dei doveri che sono definiti, al di fuori di me e dei miei atti, nel diritto e nei costumi, perché li ho ereditati attraverso l’educazione familiare, la Costituzione della mia Nazione ed il mio vissuto culturale di uomo libero che sogna ancora senza stancarsi e crede nel futuro prossimo per non invecchiare”. Ho integrato con il mio senso della vita il pensiero del grande antropologo e culturologo. Avviso ai miei lettori: Per sognare davvero, occorre un sano rilassamento prima di addormentarsi e la voglia matta di scacciare via risentimenti ed incazzature, rimpianti e luoghi comuni della nostra dura quotidianità, rancori, vendette e mediocrità. Non contare le pecore, immagina un arcobaleno e tutto risplenderà.
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