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Quando in Sicilia si giocava a calcio durante le guerre

| Enzo Ganci | Cultura

La storia dei rosanero durante i due conflitti mondiali rivive attraverso le pagine de "Il pallone al fronte", scritto da Giovanni Di Salvo

PALERMO, 31 maggio – Nel novembre del 1918, poco più di cento anni fa, si concludeva l'immane tragedia che i libri ricordano come "Prima Guerra Mondiale" o "Grande Guerra". E l'eco ed il dolore non si era ancora affievolito quando, nel 1939, i principali stati mondiali ripiombarono nuovamente nella spirale di sangue e orrore generata da un nuovo conflitto mondiale.

Anche il pallone andò al fronte e le sue vicende ed aneddoti si intrecciarono con quelle dei campi di battaglia. Infatti il gioco del calcio rappresentava una fuga dalle atrocità, uno spiraglio di normalità e di svago per poter superare stenti e avversità in momenti tanto difficili.
Quale fu il rapporto tra guerra e sport nel 1914-18 e nel 1939-45 ovvero durante i due conflitti mondiali? Certamente fu molto peculiare in Sicilia, in quanto venne fortemente caratterizzato ed influenzato dalla sua insularità. Inoltre ci furono profonde differenze anche tra quanto accaduto durante la Grande Guerra, in quanto lo sport siciliano non era ancora ben inserito nel contesto nazionale, e quanto, invece, avvenne nella Seconda Guerra Mondiale, perché l'attività si fermò per prima in Sicilia rispetto al resto d'Italia. Il calcio ripartì, grazie all'impegno profuso da Orazio Siino, con i tornei provinciali a metà del 1944 e poi con un grande torneo, chiamato "Campionato Misto Siciliano", che iniziò a dicembre e si concluse nell'estate del 1945.

A raccontarcelo con dovizia di dettagli è l'ingegnere Giovanni Di Salvo, autore del libro "Il pallone al fronte - Gli anni di guerra in Sicilia raccontati attraverso lo sport" appena uscito per la Casa Editrice Bradipolibri nella Collana Unasci (Prefazione del noto giornalista Salvatore Lo Presti).
“Questo libro, frutto di meticolose ricerche compiute nel corso degli anni, ricostruisce per la prima volta in maniera dettagliata anche la storia dei rosanero nel periodo 1940-45." - spiega l'autore Giovanni Di Salvo - "E posso dirvi che sono molti i punti di contatto tra le vicende di allora e la storia recente. Infatti al termine della stagione 1939/40 il Palermo in serie B aveva raggiunto una sofferta salvezza ma a fine agosto ci fu il fallimento per inadempienze economiche. Così si riparte dal campionato di Prima Divisione, che era la categoria al di sotto della serie C: in pratica l'equivalente dell'attuale serie D sebbene fosse un campionato solo di carattere regionale. Dopo alterne vicende nel 1942/43 i rosanero finalmente tornano in serie B ma ne vengono esclusi a campionato in corso per motivi bellici.

I tifosi palermitani potranno gioire nei tornei post liberazione perché la squadra del Presidente Beppe Agnello vincerà sia il torneo provinciale che il campionato misto siciliano. L'opera contiene tante chicche ed aneddoti e permette di rivivere anche le imprese di altre squadre palermitane come il GS 58° Vigili del Fuoco e l'Aviosicula, che arrivarono a militare anche in serie C. Inoltre è presente un'ampia sezione almanacco con risultati, classifiche e tabellini - dai campionati nazionali in cui erano impegnate le squadre siciliane fino ai campionati regionali - dalla stagione 1940/41 a quella 1944/45.”

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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