Il Nunzio Apostolico del Libano in visita a Monreale

Monsignor Gabriele Caccia ha incontrato stamattina i giornalisti

MONREALE, 16 aprile – Il nunzio apostolico in Libano, monsignor Gabriele Caccia, stamattina, era in visita nella città normanna. Accompagnato dal vicario generale della diocesi di Monreale, monsignor Antonino Dolce, ha ammirato gli splendidi mosaici del duomo.

L’alto prelato, incontrando i giornalisti, ha parlato della situazione dei cristiani in Libano, una sorta di isola felice in Medio Oriente. Il 40 per cento della popolazione libanese aderisce alla galassia delle confessioni cristiane. Una minoranza significativa, dunque, ben rappresentata all’interno delle istituzioni. “Il Libano – ha spiegato monsignor Caccia – ha una tradizione di convivialità e rispetto, con un sistema politico che garantisce equilibrio di rappresentatività a tutte le diciotto confessioni religiose presenti. È l’unico paese dell’area mediorientale ad avere un presidente della Repubblica cristiano e un presidente del Parlamento musulmano”.

In visita per la prima volta a Monreale, originario di Milano, monsignor Caccia ha riscontrato in Sicilia molte affinità con la cultura e le abitudini libanesi. “Vengo – ha aggiunto il nunzio apostolico – dalla terra dei Fenici nella terra che fu colonizzata dai Fenici. Riscontro nei cristiani del Libano un senso di appartenenza alla loro Chiesa che mi sembra di percepire anche qui, soprattutto a Monreale. Il duomo è uno dei luoghi che consente di immergersi nella storia della fede cristiana e in cui Dio si manifesta all’umanità attraverso la bellezza”. Nella sua visita, monsignor Caccia ha apprezzato anche gli altri gioielli artistici, meno conosciuti, della città normanna. Fra questi, il complesso monumentale Guglielmo II e le opere d’arte custodite al suo interno. Il vescovo si è soffermato soprattutto davanti alla Natività di Matthias Stomer, scattando numerose fotografie.

Il tour monrealese si è concluso nel famoso chiostro benedettino che conserva un retaggio islamico nella fontana dai tratti orientaleggianti. Nel congedarsi dal vicario, il nunzio apostolico ha promesso un ritorno a Monreale, non prima di aver ricevuto una visita in Libano da parte di monsignor Dolce, per un tour che includa anche le chiese del centro storico, l’abbazia benedettina di San Martino, ma soprattutto il “Castellaccio”, il rudere normanno che domina la città dall’alto del monte Caputo e la cui storia misteriosa ha molto affascinato l’alto prelato.