Sabato si festeggia la Madonna del Popolo, una devozione antica

La statua è esposta nel presbiterio del Duomo, in attesa della solennità

MONREALE, 5 settembre - La statua della Madonna del Popolo, che i monrealesi festeggiano l'8 settembre, si trova nella cappella di San Pietro, sul transetto destro del duomo. In questi giorni che precedono la solennità, il simulacro è stato spostato sul presbiterio, per meglio essere esposto alla devozione popolare.

Secondo un'antica tradizione, la statua sarebbe stata realizzata scolpendo l'albero di carrubo sotto al quale Guglielmo ebbe il famoso sogno. Studi recenti hanno dimostrato che la statua risale al XV secolo, è probabile ne preesistesse un'altra. La festa dedicata alla Madonna del Popolo sembra essere la più antica di Monreale, così come dimostrano alcuni documenti.

La statua fu incoronata nel settembre del 1762, per volontà di mons. Francesco Testa. Il simulacro raffigura la Vergine nell'atto di mettere fra le mani del bambino una melagrana.

Secondo una visione teologica medioevale, il frutto rappresenta un'immagine plastica della Chiesa: tanti semi o grani, ben custoditi e difesi dalla forte scorza, che simboleggiano i molti popoli chiamati a fare parte della comunità ecclesiale. Secondo altre interpretazioni, la melagrana che è nelle mani di Maria e di suo Figlio raffigura la Grazia Divina che attraverso la Madonna passa da Gesù al popolo di Dio.

Alcuni monaci hanno anche scritto che la melagrana con il suo colore purpureo ricorda la bellezza della sposa esaltata dal Cantico dei Cantici. Si tratta di interpretazioni diverse, ma tutte convergono verso la sintesi che ebbe a farne il compianto arcivescovo Cataldo Naro in un'omelia: "la melagrana è segno della Chiesa".

Monreale nacque intorno alla cattedrale voluta da Guglielmo e dedicata a Santa Maria la Nova (bambina), quindi tutta la città e la Chiesa monrealese sono mariane.

Il re normanno dedicò la cattedrale alla Madonna. Il giorno dell'inaugurazione, era il 15 agosto (solennità dell'Assunzione) del 1176 , dopo avere ricevuto l'Eucarestia, si accostò piangendo all'altare e vi depose "il Privilegio" (atto di donazione), munito di sigillo d'oro. In questo modo volle enfatizzare la donazione del nuovo tempio alla Vergine.