La crisi dilaga, un soccorso arriva dalla Caritas

Alcuni volontari della Caritas

60 pasti al giorno per chi non può mettere  la "pentola"

MONREALE, 25 febbraio - La crisi che avvilisce e condiziona la vita di tante famiglie è presente con maggiore intensità presso la Caritas diocesana di Monreale. La povertà nascosta sino ieri, quella di cui ci si vergognava, la povertà invisibile della porta accanto è quella esplosa in questi giorni con il sopraggiungere delle cartelle della tassa sui rifiuti.

"Giusto ora che le famiglie sono più povere di danaro e di spirito" si duole il direttore, monsignor Vincenzo Noto. Oggi che la povertà ha il volto delle famiglie normali che hanno bisogno di un aiuto, ora che numerosi bussano alla porta di via Carmine : il latte per il bambino, la bolletta della luce da pagare, l'affitto della casa, i figli da mandare a scuola. "Un clima che a Monreale oscilla tra paura ed esasperazione. Due sentimenti che hanno reazioni emotive e incontrollabili tali da prendere di petto il municipio, ritenuto responsabile di tante cose, quelle di ieri e, forse anche di oggi.

Ed è così che ogni giorno all'una, al secondo piano del "rifugio dei poveri", la cucina è aperta. "Riusciamo a dare 60 pasti al giorno, dal primo alla frutta – spiega don Vincenzo Noto mentre mostra la cucina dove i cuochi volontari preparano gli spaghetti al sugo - Molti vengono a prendersi il piatto di pasta ma la mangiano a casa. In città si conoscono tutti e non vogliono farsi vedere qui". Monsignor Noto provvede con i fondi dell'otto per mille e con le donazioni di privati che portano, olio, pasta, frutta dal proprio orto. Anche così alla Caritas sono riusciti ad azzerare un magazzino dal quale a fine settimana escono numerosi pacchi con generi di prima necessità destinate a tante famiglie. "Per fortuna più do, più ricevo" dice ancora il direttore. La catena di solidarietà messa in moto funziona e sempre più gente si rivolge a lui per le donazioni.

"Meglio che siano viveri piuttosto che soldi" precisa. In soccorso arriva l'appello dei parroci che hanno posto a centro della chiesa una cesta per raccogliere i sacchetti con la spesa che le parrocchiane portano alle famiglie da raggiungere nel loro silenzio e nella loro dignità. "Assente il contributo del Comune" ricorda Noto. Mentre il sindaco Di Matteo prevede uno stanziamento più corposo da mettere nel prossimo bilancio da operare nella sede della Solidarietà Sociale con le altre numerose richieste di soccorso.