Don Ferdinando Toia si congeda: non sarà più il parroco di Santa Teresa del Bambino Gesù

“Lascio tanti amici ed una parrocchia messa bene”. LE FOTO

MONREALE, 26 settembre – Davanti ad una chiesa gremita, don Ferdinando Toia si è congedato oggi dai fedeli della parrocchia di Santa Teresa, di cui è stato parroco per quattro anni, dal giorno del suo insediamento, avvenuto il 18 settembre del 2011.

Tutta la comunità parrocchiale si è stretta a don Ferdinando che, pur lasciando il suo incarico, mantiene quelli altrettanto gravosi di direttore della Caritas diocesana e di direttore del centro Maria Immacolata di Poggio San Francesco.

A metà ottobre, se verranno confermate le notizie che trapelano dalla Curia, nella parrocchia di via Circonvallazione dovrebbe insediarsi don Innocenzo Bellante, attuale parroco della frazione di Villaciambra.
La circostanza odierna, come era facile pronosticare, è stata occasione per tracciare un piccolo bilancio di questi ultimi quattro anni, durante i quali, sotto la guida di don Ferdinando, la parrocchia ha vissuto un periodo di grande salute a tutti i livelli e di fermento pastorale, così come di lavori di ristrutturazione e ammodernamento, per i quali sono stati spesi 500 mila euro (“senza chiedere un centesimo a nessuno”, ha sottolineato don Ferdinando).

“Intraprendiamo percorsi diversi – ha detto il parroco nel suo discorso di commiato – ma la meta resta la stessa. In questi quattro anni si sono create relazioni umane, che mi sono servite a crescere, rapporti di familiarità ed amicizia che mi hanno aiutato ad andare avanti. Evidentemente il Signore mi ha voluto mettere accanto persone che mi hanno voluto bene.
Sono stati quattro anni intensi fecondi ed impegnativi – ha detto ancora don Ferdinando – Un’esperienza di notevole spessore guidata dalla Provvidenza di Dio. Ringrazio tutti, soprattutto gli operatori pastorali, per questi quattro anni di cammino durante i quali sono state fatte tante cose. Il parroco che verrà troverà una parrocchia messa bene dal punto di vista strutturale.

Resta da fare un’ultima cosa – ha concluso il parroco – far diventare la parrocchia una famiglia di famiglie, dove il Vangelo sia un metodo di vita e dove conti l’essere più che l’apparire”.