Ogni parrocchia si mobiliti per accogliere una famiglia di profughi

Appello dell'arcivescovo, attraverso la Caritas diocesana, dopo le parole di Papa Francesco

MONREALE, 28 settembre – Istituire un proficuo coordinamento tra le Caritas parrocchiali e la Caritas diocesana per assicurare ospitalità alle famiglie di profughi che in questi mesi sono arrivate nel nostro territorio e che, con ogni probabilità, continueranno ad arrivare.

È questo il senso dell’appello che l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, attraverso gli uffici della Caritas diocesana, rivolge a tutte le parrocchie della diocesi e, più in generale, a tutte le comunità religiose, sulla scia di quello accorato lanciato da Papa Francesco e rivolto a tutti i cristiani d’Europa.

“Aprire il nostro cuore a quanti vivono nelle più disperate periferie esistenziali” erano state le parole d’invito del Pontefice, raccolte adesso dalla diocesi di Monreale. “Il Papa ci chiede di fare qualcosa in più rispetto a quanto compiuto finora – scrive don Ferdinando Toia, direttore della Caritas diocesana – rivolgendosi a tutta la comunità – Volendo dare seguito all’invito del Santo Padre, ogni parrocchia e ogni comunità religiosa, è invitata a prevedere lo spazio adeguato per accogliere in modo essenziale e dignitoso una famiglia di profughi. Si tratta anche di pensare a un percorso che permetta una vera e propria integrazione tra ospiti e ospitanti.

Per sorreggere questo impegno – prosegue don Toia – diventa prioritario il coordinamento tra le Caritas parrocchiali e la Caritas diocesana che farà da interfaccia con le istituzioni che avranno il compito di inviare i profughi. Laddove non sia possibile fare scelte concrete, dando ospitalità ai rifugiati, si valutino altri percorsi di aiuto, magari condividendo iniziative messe in atto da altri soggetti ecclesiali”.