Ieri sera la cena dell'altare di San Giuseppe organizzata dalla parrocchia di Santa Teresa

Tradizionale gesto di solidarietà per circa 40 indigenti. LE FOTO

MONREALE, 20 marzo - Un momento di solidarietà rivolto a chi vive qualche momento di difficoltà, nel rispetto della tradizione della festa di San Giuseppe. Con questo obiettivo si è svolta ieri sera l'ormai tradizionale cena organizzata dalla parrocchia di Santa Teresa.

Un appuntamento che si ripete da circa quindici anni, realizzato in collaborazione con la Caritas Diocesana, che vede i volontari della parrocchia preparare i piatti della tradizione e metterli a disposizione, servendoli ai tavoli, di chi vive situazioni di disagio economico o anche morale.

L'evento, a causa dei lavori che stanno interessando i locali della parrocchia, presso i quali è sempre stato organizzato, si è tenuto all'Albergo dei Poveri, dove circa quaranta persone hanno goduto di un momento di solidarietà, che si è poi trasformato in un momento conviviale parrocchiale. Il "menu" prevedeva l'immancabile pasta con le sarde, quella con i broccoli, frittate di cardi, sarde a beccafico, polpette di sarde o fritture in pastella. Insomma tutto quello che fa parte della tradizione di questo periodo. "Abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno, - racconta Michele Montalbano, attivista della parrocchia - così come facevamo negli anni passati, quando alla guida della Caritas c'era monsignor Vincenzo Noto".

La parrocchia di Santa Teresa - aggiunge il parroco, don Ferdinando Toia - ormai da quindici anni realizza questa iniziativa, che quest'anno si è svolta in un luogo particolarmente significativo, destinandolo alle famiglie della parrocchia, ma non solo, ma soprattutto mettendo in atto un gesto di carità fattiva ed offrendolo ai più indigenti. L'iniziativa arriva, tra l'altro, durante il periodo della Quaresima, che ci invita a stare particolarmente vicini ai poveri. Ci piace accostare questa nostra esperienza alle parole di Papa Francesco, che dice come ogni cristiano sia responsabile del proprio fratello".