E adesso sù le maniche

MONREALE, 30 settembre – Le polemiche sono state tante e probabilmente, purtroppo, non finiranno. Dopo una crisi durata 25 giorni, il “Capizzi bis” da oggi è ufficiale e, dibattito politico permettendo, potrà finalmente cominciare a lavorare.

Sono stati giorni di un confronto aspro e serrato. Giorni in cui il dibattito all’interno del Pd, principale partito cittadino, perlomeno in termini di rappresentanza in Consiglio comunale, si è spesso trasformato in una vera e propria guerra fra correnti fatta di veti incrociati, passi indietro, passi avanti. Uno scontro dal quale, come in tutti gli scontri, escono solo morti e feriti.

Dall’altra parte, pur se con minore clamore mediatico, non è che in “Alternativa Civica” le cose siano state tutte “rose e fiori”. La lista che fa capo al sindaco Capizzi stavolta ha risparmiato ai cittadini una diatriba fatta di comunicati stampa al vetriolo (lo aveva fatto durante l’estate 2015), ma anch’essa ha avuto il suo, con un termine leggero, articolato dibattito interno.

Francamente non riteniamo che sia stato un mese del quale poter andare fieri o da tramandare ai posteri. In tutta sincerità tanti passaggi ce li saremmo volentieri risparmiati. Né – siamo convinti – che la stampa (noi per primi) sia riuscita ad interessare fino in fondo i propri lettori col raccontare gli accadimenti politici. La gente ha letto con attenzione quello che i quotidiani monrealesi con grande puntualità hanno raccontato, ma difficilmente si è appassionata al dibattito politico, perlomeno a questo dibattito politico. I cittadini chiedono ben altro che sapere se all’area di Cracolici tocchi un assessore in più o i meno rispetto a quella di Lupo, di Faraone o di chicchessia (massimo rispetto per tutti loro, ovviamente) o se il manuale Cencelli degli assessorati sia stato rispettato in parte o in toto.

La gente chiede, molto più concretamente, che la strada che percorre ogni mattina venga liberata dalle buche per non dover spaccare i copertoni, che la spazzatura venga ritirata con regolarità, che il cimitero sia sempre un luogo decoroso, che la rete idrica non scarichi l’acqua sull’asfalto, che il traffico automobilistico non impazzisca perché un “vastaso” parcheggia la sua auto come gli pare. Chiede che la città non sia ostaggio degli ambulanti come il saloon del Far West e che i propri figli vadano a scuola in locali sicuri e confortevoli.

Chiede in sostanza di poter vivere in un paese normale, anche perché paga le tasse, anche perché ne ha davvero diritto. A questa giunta lo chiediamo anche noi. Buon lavoro.