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Al Duomo come a Mondello

| Enzo Ganci | Editoriali

Turisti in abiti succinti, poco consoni alla sacralità del luogo

MONREALE, 5 agosto – Fa caldo, sì. Tanto caldo. Quanto basta, almeno, per decidere di ridurre la superficie del corpo da coprire. Decisione legittima, ed anzi invitante e da condividere spesso. Spesso sì, ma non in chiesa.

Premessa: nessuno vuole passare per bigotto o per bacchettone. Nella nostra epoca, in cui tante regole non esistono più, l'unico effetto che si rischia di scatenare è quello di far ridere il prossimo. E questo, in tutta sincerità, vorremmo evitarlo.

Detto questo, però, dobbiamo rilevare quanto diffusa sia l'abitudine (brutta), soprattutto fra i numerosi turisti che visitano il Pantocratore, di recarsi in cattedrale in abiti più indicati per la spiaggia che per una chiesa (e che chiesa!). Shorts cortissimi, scollature vertiginose. Insomma, poco a che fare con la sacralità del luogo e la maestosità monumentale.

Una pratica che non ci sentiamo affatto di condividere, convinti come siamo che ci sia un abbigliamento adeguato per ogni circostanza. Se, cioè, a disputare una partita di calcio andiamo con pantaloncini, casacca e scarpe tacchettate, se ad un matrimonio andiamo (gli uomini) in giacca a cravatta o (le donne) con abiti eleganti, tacchi e pochette, se in montagna andiamo con scarpe da trekking, giacconi e berretti di lana, in chiesa è giusto andare con abiti quantomeno decorosi.

Purtroppo, però, a differenza delle altre chiese importanti d'Italia (San Pietro, Santa Maria del Fiore, Duomo di Milano), l'applicazione di questo principio è lasciata solo alla sensibilità di chi entra. Nessuno che indichi ad eventuali, scostumati turisti (nel senso letterale del termine) di dotarsi di un abbigliamento adeguato. Nessuno che consegni (anche vendendolo o affittandolo) un foulard o qualcosa di simile.

L'analisi è semplice: mettere del personale all'ingresso con questo compito costa e di soldi non ce ne sono. Verissimo. Ma allora perché (siamo ripetitivi) non istituire un ticket d'ingresso per i turisti e poter garantire anche questo servizio assieme a tanti altri? L'idea la lanciamo di nuovo. Speriamo che, prima o poi, qualcuno la possa raccogliere.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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