Nessuna crescita cittadina senza un adeguato piano traffico

C'è il rischio concreto che i visitatori vadano altrove

MONREALE, 11 agosto - " Siamo indignati per la circolazione del traffico caotico, dello stato del nostro centro storico ( le piazze Vittorio Emanuele Guglielmo II le vie Roma e Venero e Dante), del difficile ed invivibile rapporto esistente tra residenti, turisti e città".

Sono queste le voci raccolte da gran parte di cittadini e commercianti più consapevoli, quelle che non disdegnano di immaginare una Monreale come le altre località che del turismo ne fanno un principio occupazionale e di reddito. Monreale dove, soprattutto nei giorni di sabato e domenica , non si è in grado di fare una tranquilla passeggiata per le strade principali. Ebbene, se accettiamo questo andazzo, nel frattempo i visitatori e chi ha deciso di pernottare nei bed & breakfast e trascorrere una giornata attorno ai monumenti se ne saranno andati in cerca di altri luoghi dove si può vivere meglio e fare tranquillamente lo "shopping",

Dove? In qualunque luogo in cui non sia stato promesso il "nuovo" ,timidamente attuato da un piano concordato con l'assessore al Traffico Marco Intravaia con i commercianti , ma subito dopo revocato, non appena si è dato retta alla prima sirena, che ha fatto di tutto per sabotare l'importanza ambientale di una Monreale che in questi giorni riceverà la visita dei commissari Unesco per l'inclusione del patrimonio monumentale nella World Heritage List Nasce spontaneo un quesito: perché le soluzioni di questo vecchio problema del "traffico e della viabilità" tardano ancora a venire, dopo che tanto si è discusso e tanto si è parlato nelle sedi opportune in ordine a questo problema che ormai è diventato irrisolvibile, se non lo si affronta urgentemente in questi giorni di movimento turistico in modo radicale e rivoluzionario?. E dire che spesso è stato suggerito di aprire un dialogo con la collettività per comprendere meglio il tipo di "servizio " che deve essere fornito ad una società, quella monrealese ,in cerca di evoluzione e sviluppo. Ma sino ad oggi c'è solo tanto silenzio, anzi no, c'è invece una voce ed anche istituzionale sull'annoso problema del numero ridotto di vigili urbani che vorrebbe sembrare una giustificazione.

E dire che quello del comando di polizia municipale è la sola arma a disposizione per garantire l'operato di un amministratore promotore di ordinanze nel rispetto della legalità. Un'arma "spuntata" a Monreale che sembra non reggere al caos che coinvolge il duomo fra i monumenti più visitati del mondo. Forse servirebbe una mobilità interna (la sola consentita) con almeno 15 dipendenti comunali idonei ad indossare la divisa, dopo averne tanto discusso con sindacati e giunta, dal momento che il Comune dispone di oltre 300 dipendenti in pianta stabile. In ogni caso, è evidente, a questo punto che la salvezza della città e della sua economia passa necessariamente attraverso l'intervento di altre forze di polizia, carabinieri inclusi.