Il Ballo di San Vito e le convulsioni del potere

fumetto di Salvino Caputo

San Vito è un’antica e popolarissima parrocchia monrealese, frequentatissima e diretta magistralmente da un prete che stimo e ammiro per la semplicità della sua pastorale quotidiana. San Vito, il tarantolato santo nato in Sicilia a Mazzara del Vallo, fu martirizzato a 17 anni, nel fiore della gioventù.

Si narra che il santo siciliano curò la figlia dell’imperatore Diocleziano, affetta da epilessia. A livello clinico, per “Ballo di San Vito” s’intendono tante malattie rare a partire dalla letargia, dall’epilessia, fino alle encefaliti di origine reumatica. L’argomento dell’articolo mi sta particolarmente a cuore perché ho dedicato 30 anni della mia vita allo studio, al monitoraggio delle malattie rare in età infantile, presso l’unità operativa di Medicina del Sonno (Ospedali Aiuto Materno e Cervello) istituita con decreto regionale dall’assessorato alla sanità della nostra Regione Siciliana.
Bando ai ricordi, San Vito ed il suo ballo tarantolato furono assimilati come padrini della nostra tarantella siciliana. Ritorniamo alle crisi epilettiche ed affrontiamo il delicatissimo tema delle “Convulsioni del Potere”. All’indomani del crollo del viadotto Morandi si straparla di responsabilità gravi della società Atlantia, una società per azioni italiana, costituita nel 2002 e presente nel settore delle infrastrutture autostradali italiane. Nelle more, dopo le accuse pesanti del governo nazionale (Salvini, Di Maio, Conte) il titolo della società è crollato in borsa a meno 22%. Le convulsioni del potere sentenziano: Va rivisto tutto il sistema delle concessioni edilizie italiane e la società Autostrade pagherà la costruzione del nuovo viadotto a Genova. Mi sembra paradossalmente e tristemente di ritornare alle elementari. E’ trito e ritrito questo cul de sac! Di contro, dopo il processo ad Atlantia, tutta la leadership dei nuovi politicanti italiani si dichiara innocente e senza peccato verso Benetton-Autostrade, a proposito di soldi elargiti dal magnate nelle campagne elettorali recenti. Preferisco non commentare ulteriormente e rituffarmi nella “tarantella siciliana” verificando su quali ritmi storici potrà modulare la classe politica monrealese, alla vigilia delle elezioni amministrative del 2019.
Indosso solennemente la mia cuffia professionale ed ascolto in sacro silenzio i ritmi amati dai partiti e dai movimenti cittadini. Tonino Russo modula “Tango” in cerca della partner che lo faccia ballare. Il PD modula “Polka”, un tempo binario veloce e popolare tra gli amanti del liscio. Roberto Gambino modula “Rock duro incazzato”, il sindaco di Monreale Piero Capizzi modula “Cool Jazz”, un jazz calmo, rilassato, quasi cantabile e non disdegna di ascoltare Paolo Conte. Centrodestra e Forza Italia modulano “Mazurca”, un ritmo ternario diffuso in tutta l’Europa.

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