Il futuro di Notre Dame? Inorridisco più per la Libia

fumetto di Salvino Caputo

La Grandeur degli amici francesi ha subìto un duro colpo nella giornata di martedì 16 Aprile 2019 ed ha incassato la solidarietà mondiale in affetti, lacrime e milioni di euro per la colletta universale da destinare alla ricostruzione di Notre Dame, un capolavoro gotico, stupore del mondo intero e meraviglia tra le cattedrali più visitate ed amate in assoluto.

La mia venerabile età, 70 anni, m’impone serie e lucide riflessioni, ogni qualvolta acquisisco cattive e squallide notizie sulla scena sociale internazionale. Nelle vesti di scrittore “illuminista”, non mi commuovo facilmente per le notizie quotidiane legate alle inadempienze, negligenze o fatalità legate ai lavori di restauro di un capolavoro architettonico, patrimonio artistico dell’intera umanità, a tutto c’è rimedio! Notre Dame sarà restaurata e continuerà ad esistere nel tempo che verrà, se ci sarà tempo ancora. Sono profondamente convinto che i grandi monumenti mondiali, devono testimoniare con le loro ferite e i danni subìti dalle incurie o dal dolo, il medioevo barbarico che insidia il grande patrimonio artistico mondiale. Quanti incendi e devastazioni nella nostra povera Italia! La Fenice, il Petruzzelli, il Duomo di Torino, la basilica di San Paolo etc. sono stati ricostruiti alla grande e sono ritornati allo splendore della loro genesi.

Quello che mi rode e mi amareggia è la stramaledetta guerra che sopprime vite umane e creature innocenti, nate al di sotto di un accento sbagliato. La guerra che si sta consumando in Libia, pone interrogativi drammatici all’Europa ed a tutti i suoi stati membri. Non mi soffermo sulle conseguenze drammatiche che questa guerra scatenerà in chiave umanitaria e logistica. Mi chiedo in empatia con la mia coscienza di cittadino cosmopolita: Se in Italia arriveranno ottocentomila libici o africani che tenteranno disperatamente di fuggire dalla guerra libica, quali misure adotterà l’Europa per fare fronte all’esodo di questi fratelli migranti? Non mi sento di spendere un’analisi sulle convinzioni del governo italiano ad hoc. In ogni caso occorrerà trovare una soluzione europea all’esodo dei nuovi migranti rifugiati politici che fuggono via da una guerra. Che dirà la Francia di Macron? Che dirà la Germania della Merkel? Che diranno i governi austriaci, olandesi, norvegesi? Credo, ab imo corde, che ci lasceranno soli a fronteggiare un esodo drammatico di fratelli disperati e senza prospettive per un futuro civile ed umano delle loro vite, dei figli e delle famiglie al seguito. E’ su queste grandi tematiche esistenziali, che si misura il livello di civiltà, umanità e solidarietà degli Stati Mondiali. Tutto il resto è noia, aria fritta e parole in libertà.
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