Facciamo ricorso all’amicizia come antidoto alla solitudine

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
vorrei condividere la mia riflessione su una problematica che ritengo di fondamentale importanza anche per la nostra città e spero che gli amici lettori vogliano arricchirla, completarla con le loro esperienze e le loro prospettive.

Nei miei brevi contributi ho più volte auspicato che si possa sviluppare sempre più un senso di appartenenza, una solida coesione sociale, un comune sentire, condizione indispensabile per un vero rilancio socio-economico della comunità tutta. Tutti i sociologi oggi sono concordi nel ritenere che esiste uno stretto rapporto tra benessere sociale e progresso economico.
Anche per questo ho piacevolmente constatato che i nostri concittadini, e non solo, hanno partecipato numerosi alle varie manifestazioni culturali ed artistiche previste dall’ “Estate monrealese.”
Sono convinto, però, che nella nostra società molto frammentata e “liquida”, la convivenza umana non è più riconosciuta come un valore. Le relazioni, i legami tra le persone sono fortemente indeboliti, le incertezze e le paure del futuro sembrano prevalere, molti si sentono fragili e vivono ai margini della comunità. La solitudine, a volte, diventa una compagna di strada che cerchiamo e desideriamo perché ci regala una pace interiore ; altre volte ci rende insicuri, indifferenti e ci butta giù di morale.


Tutti, probabilmente, abbiamo sperimentato che ci si può sentire soli pur essendo in mezzo alla folla.
Conosciamo i bellissimi versi di Quasimodo: “Ognuno sta solo sul cuor della terra/ trafitto da un raggio di sole :/ ed è subito sera”.
Cosa fare allora perché nessuno si senta escluso dalla propria comunità, perché tutti si sentano dentro un futuro comune, da costruire insieme?
Come sappiamo, nell’uomo vi è anche un desiderio profondo di incontro, di vicinanza.
Per Thomas Merton “ l’uomo non è un’isola” e per papa Francesco “ noi tutti, esseri dell’universo, siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale”. Sono legami che ci permettono di vivere, comunicare, amare.
Un sentimento che, senza alcun dubbio, può rinsaldare i rapporti umani è l’amicizia, anche se oggi spesso essa è dettata dalla logica della convenienza. La vera amicizia invece è molto esigente e rifiuta l’indifferenza.
Per il sociologo Alberoni essere amici vuol dire “ accettare l’altro nella sua unicità e irripetibilità, nella sua autonomia, nella sua diversità”. Per Cicerone “ senza amicizia non c’è felicità; l’amicizia è l’unico antidoto alla solitudine, senza di essa non è possibile vivere, se si vuol vivere in maniera dignitosa.”
Ora, consapevole di essere considerato un sognatore, credo che l’amicizia possa essere un valore anche nella costruzione della polis. D’altronde, non è vero che chi pensa male non può fare bene?
Cito solo, tra i tanti, un testimone credibile dell’amicizia anche in politica : Igino Giordani.
Occorre rifiutare di considerare amico solo chi appartiene al proprio gruppo politico e nemici tutti gli altri, tanto più se sono giornalisti che fanno il loro mestiere. L’amicizia si appartiene, prima di tutto, a chi ha a cuore la realizzazione di una convivenza civile dignitosa per tutti e si fonda su una profonda solidarietà che nasce dall’essere cittadini.
Dobbiamo, dunque, impegnarci tutti nella nostra illustre cittadina a superare la frammentazione culturale, ideologica, etica cercando di ispirarci ad un disegno complessivo basato su valori condivisi.