Vi scrivo una lunga lettera perchè non ho tempo per scriverne una breve

(foto Versaci)

fumetto di Salvino Caputo

Carissima e piccola schiera dei miei lettori su Monreale News.it oggi ho pensato di scrivervi una lunga lettera sui nostri problemi quotidiani, sulle nostre incazzature, sui rapporti con le nostre donne, sulle nostre speranze legate al prossimo futuro, se ci sarà ancora un futuro in questa nostra vita altalenante e spasmodica.

Avrei potuto scrivere una lettera semiseria alla Berchet dedicandola con amore, tra i serio ed il faceto, alla mia tenerissima figlia volata via su Andromeda nel 2001; ho voluto fortissimamente dialogare con voi lettrici e lettori e con le autorità cittadine di questa nostra Monreale chiaroscurale, anarchica, ribelle e fuori da certe regole civiche fondamentali per il progresso e la nostra civiltà. Non vi parlerò di “Raccolta Differenziata”, anche se la considero un argomento primario nella scala dei valori civici, legati all’estetica ed alla carta d’identità di una città e dei suoi cittadini; i turisti italiani e stranieri che vengono a Monreale per visitare il nostro bellissimo Duomo, patrimonio dell’Unesco e settima meraviglia del parco monumentale mondiale, debbono lasciare la nostra città ricordandola pulita, ordinata, gentile ed accogliente, cortese ed ospitale.

C’è bisogno del contributo di tutti noi cittadini e del buon Governo locale per concretizzare questo nostro dovere, categorico come la morale Kantiana e spinoso come i fichi d’india. Ho sempre rispettato i sindaci della nostra Monreale perché li ho sempre considerati gli unici Ufficiali del Governo Italiano nella mia città. Purtroppo la nostra Politica Italiana sta precipitando unitamente a quella europea e mondiale, nel caos e nella confusione, a tutto vantaggio delle lobbies economiche, finanziarie e del 2,4% di famiglie ricche che detengono il capitale mondiale alla faccia del 90% della popolazione planetaria. Qualche sovranista vi dirà che abbiamo l’arma del voto per sovvertire l’attuale disordine, ma anche un bambino sprovveduto si metterebbe a ridere su questi consigli per gli acquisti. In Sicilia c’è l’urgenza primaria di uscire dal “Gattopardismo” che taglia fuori la nostra Isola dal contesto economico nazionale; c’è da mettere subito in sicurezza il nostro territorio, il patrimonio boschivo, c’è da potenziare strategicamente la nostra rete ospedaliera perché siamo alla frutta, c’è bisogno urgente di manutenzione e ristrutturazione di tante strade, ponti, autostrade, c’è da potenziare il trasporto su gomma e cercare nuove alternative attraverso il nostro mare, c’è da rivedere dai treni a velocità ridicola, al caos automobilistico e relativo traffico ed inquinamento, c’è l’esigenza di essere “Siciliani” a testa alta, per cultura e civiltà.
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