In tv torna La Corrida, quando i media diseducano e producono guasti alle coscienze

fumetto di Salvino Caputo

“E non finisce qui” era il motto sagace con cui Corrado Mantoni introduceva le pause pubblicitarie nella versione televisiva del suo ruspante programma televisivo “La Corrida” dilettanti allo sbaraglio.

A partire dal 1986 fino al 1997, Corrado spopolò su Canale 5 con questo programma mediocre e patetico per il profilo degli aspiranti cantanti, ballerini, musicisti, attori, poeti, tenori, maghi, che si esibivano nella vana speranza di successo e popolarità. In quel tempo remoto, non esistevano le visualizzazioni su Internet e le soglie dell’Auditel erano limitate. Non m’interessa giudicare Corrado o Canale 5, sarei troppo fazioso e spietato! Riflettevo con candore poetico e facevo una considerazione tra le pareti del mio cuore: Quanto hanno diseducato i media e le televisioni commerciali? Quanti guasti hanno prodotto le nuove tecnologie digitali sulla coscienza ed il sentire comune del nostro popolo e della nostra gente? E’ mai possibile che dopo la rivoluzione del 1968 e del 1980 saremmo scivolati miseramente nel qualunquismo, nel sottosviluppo culturale, nell’oscurantismo medievale, nella logica perversa e malefica di apparire ad ogni costo, essere protagonisti della scena patetica e ridicola di un set immaginario, dove il ruolo è solo l’emettere peti e pernacchie, auto-selfie, autoritratti, per essere strumentalizzati da una finta classe politica che ci ha messo il collare e la museruola?

Quello che mi rattrista oltremodo è il consenso che tanti sindaci italiani tributano a questa nuova “Corrida Italiana” ratificando con atti delle loro giunte politiche, l’operato, i programmi di questi nuovi dilettanti allo sbaraglio, che sono fermamente convinti di veicolare cultura, business, economia ed occupazione nel territorio di appartenenza. Se la vera cultura è espressione del più elevato tipo di pensiero, immaginazione, fantasia, anche le opere e gli atti degli uomini di cultura dovranno sempre essere finalizzati al progresso, all’autodeterminazione del popolo verso la libertà, la conoscenza, la sapienza, la coscienza del bene e del male, al servizio di tutto il popolo e mai di una sola classe sociale, ovvero i guitti e i dilettanti allo sbaraglio. La vera cultura non è né sarà mai un parco giochi per elefantini e criceti, uno scivolo per tuffarsi in piscina, un orinatoio o una sala di bingo, una palestra per macho virulenti, un teatro senza spettatori o un palazzetto dello sport senza pubblico pagante. Chi vuole la “Corrida” cerchi il suo toreador ed il toro adatto da infilzare. In Spagna hanno abolito la corrida e gli spagnoli della vita matta avanzano verso il futuro lavorando sodo. Nelle more del mio articolo ritornerà, a breve, sulla nostra RAI generalista e lottizzata storicamente dai partiti politici, la nuova versione della “Corrida 2020”.
Copyright © By Salvino Caputo