Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Non smettiamo di sognare

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
molto si è detto e scritto sui nonni e sugli anziani in generale, sul loro prezioso ruolo nelle famiglie e nella società, eppure Papa Francesco ha avvertito la necessità di istituire per il 25 luglio una Giornata mondiale a loro dedicata, proprio in prossimità della festa dei santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù.

Siamo chiamati a dare dignità alla memoria ed ai sacrifici delle generazioni passate, di coloro che sono stati sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa e che hanno lottato per una vita degna di essere vissuta.
Oggi è facile imbattersi in persone anziane che si occupano dei loro nipoti soprattutto quando entrambi i genitori lavorano; esse manifestano una grande gioia e testimoniano che essere nonni è un grande dono che, a volte, può risultare scomodo, ma è sempre molto stimolante. Questi incontri rasserenano e danno speranza.

Sono nonni che non hanno smesso di sognare, che portano sempre nel cuore i loro nipoti e li aiutano a credere in loro stessi e ad impegnarsi per realizzare i loro sogni, che sono consapevoli che è necessario destreggiarsi in un ruolo non sempre facile, che non bisogna mai invadere il campo dei genitori e che eventuali suggerimenti vanno dati al momento giusto, con distacco, senza la pretesa di essere seguiti ad ogni costo.
Nonni che sanno aiutare i nipoti a vincere l’angoscia del futuro e a sapere guardare verso l’orizzonte e verso l’alto, capaci di generare momenti di intimità profonda, di ascoltare con profondo rispetto e somma attenzione, di calarsi nel tempo presente senza rimpiangere il tempo passato, di impegnarsi con generosità nel vasto mondo del volontariato.

Da qui deriva, a mio modesto avviso, Il dovere di tutti noi a non conformarci all’ingratitudine ed all’indifferenza sempre più diffuse, per essere inclusivi ed accoglienti privilegiando la capacità di ascoltare, dialogare, tessere rapporti di reciprocità.
In una particolare fase storica segnata da un accentuato individualismo dobbiamo sentirci tutti impegnati a favorire il dialogo tra le generazioni, a considerare gli anziani una preziosa risorsa, affinchè non si sentano esclusi dalla comunità, ma riscoprano il valore dei legami che ci permettono di vivere, di comunicare, di amare.