Tutto e subito con un semplice clic

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
durante questi mesi estivi ho avuto l’ opportunità di trascorrere tanto tempo con i miei quattro nipoti e di constatare quanto anche loro, purtroppo, subiscano l’influenza del web. Anche la più piccola di quattro anni si rintanava spesso nella realtà virtuale dei videogiochi costruiti apposta dal mercato per attrarre l’attenzione dei piccoli.

 Non era raro vederli andare a letto con il cellulare, una pessima abitudine che può incidere sulla qualità del sonno e costituire un pericolo di isolamento dalla famiglia e dalla realtà circostante.
E’ un fenomeno questo che riguarda la stragrande maggioranza dei ragazzi e degli adolescenti e che evidenzia una scarsa consapevolezza circa i pericoli di un uso indiscriminato degli smartphone e la nostra difficoltà ad imporre delle regole. Constatiamo tutti che nei luoghi pubblici adulti e minori si incollano agli schermi, piuttosto che discutere tra di loro.
Eppure è ormai ampiamente riconosciuto dagli psicologi che lo smartphone crea ansia e dipendenza, interferisce con lo sviluppo della mente, riduce le probabilità di successo scolastico, propone contenuti ed esperienze non adatti ai bambini ed agli adolescenti.
La crescita si fonda sull’esplorazione e la scoperta del mondo circostante, sull’organizzazione delle conoscenze che solo con il tempo e con gradualità si trasformano in competenze cognitive. Lo smartphone, invece, consente ai bambini di avere tutto e subito con un semplice clic e ciò rallenta il loro sviluppo mentale, li rende immaturi ed incapaci di affrontare le realtà, li priva di indispensabili sollecitazioni sociali ed emotive.


Siamo di fronte ad una sfida molto complessa, sempre di stringente attualità, che coinvolge gli adulti ed, in particolar modo, i genitori che appaiono disarmati e confusi, se non indifferenti. Non può costituire un alibi serio il fatto che “fanno tutti così”.
Credo che gli adulti debbano recuperare tutta la loro autorevolezza e il ruolo educativo, fissando regole condivise e mettendo in chiaro limiti e confini. I genitori, in particolare, non possono fare finta di niente o chiudere i loro figli dentro una campana di vetro, ma debbono perseguire il giusto equilibrio tra l’essere troppo presenti o troppo poco presenti, aiutandoli a non farsi sopraffare dal web, ma a saper discernere e comprenderne i significati con spirito critico. Ad essi si chiede di conoscere la realtà con cui si confrontano i figli, educarli ad avere un approccio sano con la tecnologia, ma anche di essere coerenti e di dare l’esempio.
I genitori non possono rinunciare ad offrire ai figli esperienze alternative ad internet, come praticare sport, usare strumenti musicali, scegliere buone letture, compiere escursioni nei luoghi più suggestivi del nostro territorio, visitare musei, privilegiare le relazioni amicali, mettere in campo argomenti e discussioni che possano coinvolgerli……
Non ho la pretesa di possedere la ricetta magica per vincere questa difficile sfida, ma penso che, con l’ascolto ed il dialogo, essi potranno contribuire fattivamente alla sicurezza, alle opportunità future, al benessere dei loro figli.