Benessere sociale nel terzo millennio ed il crollo dei valori della famiglia?

fumetto di Salvino Caputo

La famiglia tradizionale è in crisi preoccupante dei valori fondamentali che hanno retto i pilastri di un’istituzione storico-culturale, antropologica e più vecchia del nostro Pianeta Terra. Sta trionfando in tutta la società occidentale, un nichilismo decadente, pervasivo e pericoloso.

In realtà, alla luce di ricerche storico-scientifiche del 2021, si potrebbe affermare che la Famiglia è diventata una struttura sociale decente e virtuosa, non oppressiva né vessatoria o coercitiva. La Famiglia tradizionale, nella società europea e nel resto del nostro mondo crudele è stata tutta un’altra storia amara, fatta di vessazioni psicologiche e violenze fisiche ai danni dei più deboli, soprattutto di donne e bambini. In un passato non tanto remoto erano i genitori a decidere se i figli dovevano vivere o morire, imparare un mestiere o farsi preti, oppure rinchiudersi in un convento a fare il monaco o la monaca di clausura; non allarmatevi cari lettori, purtroppo queste sono verità scientifiche inoppugnabili.
Ho messo il punto interrogativo nel titolo di questo mio odierno articolo, perché non si può perdere quello che non si ha. Considerando anche che nel passato, la vita era breve, faticosa, stressante e dolorosa, non esistevano medicine, vaccini, chirurgia, risonanze magnetiche, TAC, e trionfava solo la legge del più forte, che cosa dovremmo decantare ancora della famiglia tradizionale? I bambini iniziavano a lavorare nei campi e faticavano per guadagnarsi la pagnotta; i bambini più fortunati potevano andare in città ed imparare tanti mestieri, sarto, barbieri, ferrai, calzolai etc. Le Bambine spesso e volentieri erano collocate presso le famiglie benestanti a fare le serve o le cameriere. Qualunque fosse il mestiere da esercitare, ci si sposava giovanissimi, violenza e sfruttamento erano la fisiologia della famiglia tradizionale. La famiglia tradizionale non educò mai le persone alla civiltà e civiltà è stata da sempre il carro della vera cultura.
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