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La Giornata Mondiale della Gioventù, un evento di grande rilievo anche per la nostra diocesi

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
dall'1 al 6 agosto si svolgerà a Lisbona un appuntamento molto atteso, la “Giornata Mondiale della Gioventù,” un evento straordinario al quale saranno gioiosamente presenti anche diversi giovani della nostra diocesi guidati da don Gaetano Gulotta.

In ogni parte del mondo migliaia di giovani stanno mettendo nello zaino magliette, felpe, bandane, il Kit del pellegrino ma anche tanto entusiasmo, tante emozioni e certamente anche alcune domande sul senso della vita. Sono giovani, infatti, che non si recano a Lisbona per turismo o per spirito di avventura, ma perché hanno sete di partecipare, di condividere la loro esperienza, giovani che si preparano a vivere un'esperienza unica, appassionante, coinvolgente.

In un recente messaggio Papa Francesco ha ringraziato i tanti giovani volontari che stanno lavorando per rendere possibile l'evento, grazie per la loro generosità, per il loro entusiasmo, “che è ciò che da' gioia senza la quale la vita diventa pesante e noiosa”. Il pontefice ha riproposto un tema a Lui molto caro, quello del rapporto intergenerazionale. “C'è bisogno dell'alleanza tra giovani ed anziani, per non dimenticare le lezioni della storia.” Ha invitato i giovani, prima di mettersi in viaggio, ad andare a trovare i loro nonni o comunque andare a visitare un anziano solo. Dall'incontro tra le generazioni può nascere la speranza di un futuro più umano e fraterno.

Anche il Presidente della Repubblica nei giorni scorsi ha voluto ricevere una delegazione di giovani che si occuperanno dell'ospitalità, dell'accoglienza e della solidarietà nella “Casa Italia,” valori che il Capo dello Stato incoraggia sempre a diffondere per il bene della comunità.
Sarà una settimana densa di impegni in cui sarà dato ampio spazio alla preghiera, alla meditazione ma anche a tanti momenti musicali, alla riflessione su temi particolarmente attuali come quello della sostenibilità economica, sociale, ambientale.

Molti della nostra diocesi ricorderanno ancora bene la Gmg di Roma nel 2000, i valori, le relazioni costruite con i giovani di tutto il mondo, gli incontri e forse anche le sistemazioni di fortuna negli istituti scolastici romani ed il caldo afoso, insopportabile di quei giorni nella spianata di Tor Vergata con cui hanno dovuto fare i conti due milioni di giovani. E' stata un'esperienza che ha segnato probabilmente in maniera indelebile la loro vita e credo anche quella delle due mie figlie.

L'auspicio è che i giovani presenti a Lisbona possano non sentirsi estranei alla Chiesa, ma di esserne una parte importante e preziosa, di sentirla come “casa aperta”, dove è possibile incontrare gli altri, ascoltarli, condividere gioie e dolori, aspirazioni, progetti, sogni. Dopo gli anni difficili del Covid e in un momento in cui nel cuore dell'Europa spirano impetuosi venti di guerra dobbiamo sperare che i giovani si sentano incoraggiati a dare il meglio di sé per cercare orizzonti ampi, per camminare insieme agli altri popoli e tra le generazioni.