L'Opera dei Pupi nel ricordo di Enzo Rossi

Presentato oggi il lbro in memoria dell'indimenticato puparo

MONREALE, 18 marzo – Le facce contente e la curiosità dei bambini di fronte alle marionette dell'opera dei pupi sono significative del fatto che i “Pupi” continuano ad affascinare. È la chiave di lettura della presentazione, stamattina, del libro di Benedetto Rossi “Omaggio ad Enzo Rossi, puparo di Monreale”.

Tutta la famiglia di Enzo Rossi (la moglie ed i figli) era presente, nel salone della “Novelli”, per assistere ad un evento che va oltre la figura importante dell’uomo che ha imparato l'arte dal maestro puparo, Francesco Scalisi. Una manifestazione che va al ricordo di un uomo che ha fatto dei “Pupi” una passione, un mestiere, ma anche la diffusione di una tradizione popolare, prettamente siciliana, che porta con sé il racconto, la narrazione di gesta di Carlo Magno e dei suoi dodici paladini, che racchiude l'eterna lotta tra il bene e il male. Racconti che descrivono per esempio i duelli tra Ruggero e Rodomonte, la cui storia finisce con il trionfo del bene. Per questo motivo hanno una notevole valenza culturale. L'opera dei “Pupi” inoltre è stata dichiarata patrimonio dell'Unesco nel 2008, dopo la prima proclamazione avvenuta nel 2001.

Gli interventi che si sono susseguiti, dalla dirigente Chiara Di Prima all'antropologa Marcella Bardi, racchiudono l'importanza delle tradizioni popolari ed in particolare di quelle siciliane.
“Abbiamo il dovere di tenere viva l'arte dei Pupi che ci ha trasmesso Enzo Rossi, uomo di cultura illustre che a suo modo è stato insegnate e maestro magnifico – ha sottolineato Nicola Giacopelli, presidente E.T.A.S. (Ente Turismo Arte e Sport), - e voglio lanciare un messaggio: se avete un talento, coltivatelo, accanto allo studio, e se non vi porta al successo poco importa, vi serve per arricchirvi interiormente”.

Dopo i ringraziamenti di rito, Benedetto Rossi ha voluto lasciare un insegnamento rivolto soprattutto ai bambini: “Mi auguro che questo momento di memoria, non sia considerato solo un fatto privato, ma si possa collocare nel segno di un rinnovato interesse per un patrimonio da salvaguardare e trasmettere alle future generazioni. Quando l'opera resta, - ha concluso con questa frase Benedetto Rossi - anche il passato rimane, e non è più passato”.

La proiezione del DVD, ha tracciato un commovente e delicato ricordo della vita di Enzo Rossi, dei suoi incontri, dei suoi amici e di Monreale. Al termine della visione i bambini, tra i quali c'erano anche alcuni alunni della “Morvillo”, accompagnati dal dirigente Luigi Caracausi, e dalla loro maestra Liliana Rossi, hanno ascoltato “U Cuntu”, cioè il racconto di poesie magnificamente interpretate da Cosimo Grimaudo che ha saputo catturare l'attenzione dei presenti. Grimaudo ha chiuso la sua interpretazione con una sorpresa, una poesia in rima dedicata ad Enzo Rossi.
I maestri pupari Piero Scalisi, Franco Fiore e Salvo Bumbello, amici di Enzo Rossi, hanno affascinato i bambini con un duello in diretta tra Orlando e Rinaldo, spiegando come si muovono le marionette e quali sono le differenze tra le tradizioni palermitane e quelle catanesi.

L'assessore Nadia Granà, assente per motivi di salute, ha comunque voluto lasciare un messaggio. “Enzo Rossi era chiamato la quinta palma di Monreale - ha scritto la Granà, citando Sanicola - perché la piazza ha quattro altissime palme e lui che era altissimo era paragonabile ad una palma centenaria. Ma era conosciuto anche come il Duca Naimo di Bavera per i suoi modi signorili. È stato l'unico che ha capito ed accettato che il teatro dei Pupi doveva scegliere altri percorsi tendendo conto del pubblico di oggi”.