Bambini diversamente abili, scoppia la grana degli “assistenti alla comunicazione”

Il comune ne rimuove otto, perché sarebbero sprovvisti dei titoli necessari

MONREALE, 23 dicembre – La questione, al momento, è abbastanza ingarbugliata e potrebbe sbloccarsi, in un senso o nell’altro, nei prossimi giorni. È la vicenda che riguarda gli “assistenti alla comunicazione” di 16 bambini in situazione di svantaggio che frequentano le scuole di Monreale.

È successo, infatti, che qualche giorno fa otto operatori, che dall’inizio dell’anno assistevano sedici bambini nelle ore scolastiche, sono stati rimossi dall’incarico, perché, a quanto pare, sprovvisti dei titoli necessari.

La vicenda è esplosa in tutta la sua grandezza, a seguito delle vibrate proteste di alcuni genitori, che avevano ormai allacciato rapporti di fiducia, alla base dell’efficacia dell’assistenza, con i loro operatori, che tra l’altro, erano stati scelti personalmente dalle famiglie, grazie al “voucher” che il Comune aveva messo a disposizione di queste all’inizio dell’anno scolastico.

Il Comune, va detto, è parte in causa nella questione, perché è l’ente che affida il servizio, “esternalizzandolo” alle cooperative presenti sul territorio.

La rimozione dall’incarico, come era quasi scontato che accadesse, ha suscitato polemiche a non finire, alimentate soprattutto dalle famiglie che si sono trovate spiazzate, ad anno scolastico in corso, nel vedere venir meno quel supporto per i loro figli, fornito proprio da quelle persone che avevano scelto ad inizio d’anno e che ora, senza nulla voler togliere a chi arriverà, dovrà garantire personale nuovo, con il quale i ragazzini avranno un rapporto tutto da costruire.

In sostanza, quello che le famiglie lamentano è il fatto che sia stato bypassato il principio della continuità didattica, rimuovendo dall’incarico gli assistenti a metà anno.

Gli uffici comunali affermano la necessità della rimozione, motivandola con l’assenza dei titoli richiesti, ma la domanda che sorge spontanea, è una: se questi operatori non hanno i titoli, va da sé che non li avevano nemmeno a settembre, quando l’anno scolastico è cominciato. Ed allora: l’errore è stato commesso allora (e, se è così, chi eventualmente non ha vigilato?) o lo si commette adesso?

Della questione si sta occupando pure il garante per i diritti dei diversamente abili, Salvatore Porrovecchio, nominato nello scorso mese di novembre e che, tra le sue prime incombenze si trova, quindi, a dover fare i conti con una questione spinosa, assieme all’assessore ai Servizi sociali e vicesindaco, Giuseppe Cangemi. Anche perché le famiglie non l’hanno mandata giù e minacciano di adire le vie legali. Per i prossimi giorni è attesa una svolta che potrebbe fare chiarezza sulla vicenda.

Per il futuro, però, il Comune potrebbe redigere un regolamento che indichi criteri certi per la scelta degli operatori dai quali non discostarsi.