La Nottola di Minerva, un’esperienza da ripetere

Conclusa la rassegna culturale promossa da Mirella Fedele. LE FOTO

MONREALE, 15 aprile – Con il terzo incontro, si è concluso mercoledì il ciclo culturale de “La nottola di Minerva”, patrocinato dal Comune di Monreale, con la consulenza di Mirella Fedele, che ne è stata promotrice.

Nella sala Novelli del complesso dei Benedettini la partecipazione ha fatto registrare numerose presenze di studenti, giovani, docenti e genitori, che hanno avuto anche l’occasione di apprezzare, in quella sede, la mostra di opere pittoriche promossa nell’ambito dell’iniziativa culturale-artistica “Art Hystory”, oltreché le bellezze decorative degli affreschi di cui la sala è dotata.

La moderatrice dell’incontro prima di avviare i lavori ha ricordato il significato dell’espressione “La nottola di Minerva” intenzionalmente ripresa dalla filosofia hegeliana, per sottolineare la finalità formativa di questa iniziativa culturale che ha inteso fornire agli studenti e ai giovani del territorio monrealese una chiave interpretativa sul presente, su ciò che accade intorno a noi, non certamente per “giustificare” ma per esercitarvi il pensiero critico che è alla base stessa del filosofare!

La Nottola di Minerva- ha aggiunto la professoressa Fedele- raccoglie i risultati di un’ottima sinergia tra il liceo scientifico Emanuele Basile di Monreale, l’amministrazione comunale e l’Università degli Studi di Palermo, in quella sede rappresentata da Giuseppe Roccaro, professore associato di Storia della filosofia araba.
Prima di entrare nel tema dell’incontro è intervenuto il sindaco di Monreale, Piero Capizzi che ha consegnato agli studenti del liceo scientifico monrealese gli attestati di partecipazione, elogiandone l’impegno e lo studio, invitando la professoressa Fedele a riproporre iniziative che, come quella de La nottola di Minerva, possano stimolare i licei monrealesi ad una partecipazione più attiva alla vita culturale della cittadina normanna.

Il tema dell’incontro è stato la speranza, concetto filosofico e teologico di grande rilievo che ha visto tanti studiosi, filosofi, teologi, scrittori impegnati in questa riflessione e il mezzo attraverso cui è stato favorito l’approccio al tema è il saggio, pubblicato postumo, del professore Vincenzo Galati, intitolato “La speranza fondamentale e i suoi testimoni abusivi”, di cui la prof.ssa Fedele ha curato la prefazione. Questo terzo incontro de La nottola di Minerva è stato dedicato interamente alla memoria del professore Galati, nel giorno del terzo anno dalla sua scomparsa, alla presenza dei familiari e di tanti amici. Per introdurre il tema Maria Rita Fedele ha preso le mosse da alcune argomentazioni del sociologo Bauman che esemplifica la condizione umana attraverso una metafora: l’uomo gioca e scommette con la vita. Mantenendo la visione emblematica di questo autore- dice la moderatrice dell’incontro-l’uomo che scommette può vincere oppure perdere, ma il fatto che in un passato difficile abbia perso non deve fargli perdere la speranza di poter vincere in futuro.

L’uomo ha sempre un’altra possibilità, la possibilità di rientrare in gioco, riprendere le mosse per una prossima partita. Giocando e scommettendo su di sé l’uomo dà senso all’esistenza, si apre con fiducia al futuro. E’ la speranza dunque che restituisce un futuro a chi non lo vede più nella propria vita, a chi non l’ha mai visto, a chi non ci crede, a chi per un periodo lo perde di vista. La parola è passata poi al professore Roccaro che ha proceduto ad un’analisi critica del saggio, introducendo alcuni dei temi più significativi dello stesso: ragione e rivelazione, monoteismo e rivelazione plurale, fede ironia e nostalgia dell’Assoluto.

Fra gli altri interventi sul saggio di Galati, alcuni sono stati curati da ex allievi del prof. Roccaro dell’Università degli Studi di Palermo, altri dagli stessi studenti del liceo scientifico di Monreale; nell’intermezzo si sono esibiti invece gli studenti e le studentesse della scuola media dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo, dedicando al professore Galati l’Inno alla gioia e presentando un power point sul mito del Vaso di Pandora; infine le ultime due testimonianze sull’impegno politico e sull’attività professionale di Galati sono state porte rispettivamente dal professore Stefano Gorgone e dalla professoressa Lo Presti, che ne hanno ricordato le straordinarie doti intellettuali ed umane che facevano e che fanno ancora oggi di Vincenzo Galati un uomo molto apprezzato e stimato da tutti.